Denuncia per effrazione: cos’è, quando scatta e cosa si rischia

Effrazione: che cosa vuol dire per la legge e quando rileva penalmente. I casi in cui è possibile denunciare colui che ne compie una.

Denuncia per effrazione cos'è, quando scatta e cosa si rischia
Denuncia per effrazione: cos’è, quando scatta e cosa si rischia

Nel nostro paese esistono sempre buoni motivi per effettuare una denuncia o una querela. Magari per schiamazzi notturni oppure per maltrattamenti o per tanti altri illeciti più o meno gravi, certamente ai tribunali sparsi per la penisola il materiale da analizzare non manca. Qui di seguito vogliamo però soffermarci sulla cosiddetta denuncia per effrazione, vedendo da vicino cos’è, quando ricorre e quali sono i rischi collegati. Facciamo chiarezza.

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Effrazione: di che si tratta? dov’è regolata dalla legge?

Quando un privato cittadino può avere a che fare con un’effrazione a suo danno? Ebbene, un’effrazione ricorre in tutti i casi in cui vi sia stata una forzatura di sistemi di chiusura come le portiere delle automobili o le porte di abitazioni, con annesso pregiudizio alla serratura. Sinonimo di effrazione è la parola “scasso”, che costituisce peraltro circostanza aggravante nei reati di furto e di evasione. Giuridicamente, l’effrazione consiste in una condotta violenta su una o più cose. Infatti, fonte di riferimento è l’art. 392 del Codice Penale (“Esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza sulle cose“) che parla esplicitamente di “violenza sulle cose”, laddove un dato bene sia danneggiato, trasformato o ne sia mutata la destinazione.

Ecco allora i distinti casi in cui rileva penalmente la violenza da effrazione, ovvero quando è possibile ed anzi consigliabile fare denuncia:

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Come tutelarsi in queste circostanze?

Non sempre è agevole ottenere tutela, in caso di effrazione. Infatti, la denuncia per tale illecito – alle forze dell’ordine o presso la Procura della Repubblica – laddove non integri uno dei reati visti sopra, non può condurre ad esiti positivi per il soggetto che si ritiene esser stato leso dalla condotta di chi ha esercitato violenza sulle cose. Insomma, trovare la porta di casa o la portiera della macchina danneggiata da effrazione, in mancanza però di furto nell’abitazione o della macchina, non garantisce affatto il riconoscimento delle proprie pretese in tribunale. Piuttosto, è attivabile la denuncia per violazione di domicilio, se davvero qualcuno è entrato in casa (ne abbiamo già parlato qui), indipendentemente dal fatto eventuale del furto di cose.

Concludendo, sarebbe astrattamente possibile fare denuncia per tentato furto o tentata violazione di domicilio. Tuttavia, il soggetto denunciante dovrebbe essere munito della prova che la violenza sulle cose è stata mirata al compimento dei reati citati, e – come intuibile – fornire detta prova è nient’affatto agevole.

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