Pensioni ultime notizie: Quota 41 e uscita a 62 anni, le mosse in vista

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Pensioni ultime notizie: Quota 41 e uscita a 62 anni, le mosse in vista

Pensioni ultime notizie: la riforma del sistema previdenziale non è più una priorità, anche se urge, dicono i sindacati e in primis la Uil, pensare a una soluzione di flessibilità in uscita per i lavoratori più anziani, attorno ai 62 anni, al fine di fronteggiare le conseguenze sul lato occupazionale determinate dalla pandemia ed evitare problemi a chi ha già perso il lavoro o lo perderà nei prossimi mesi.

Pensioni ultime notizie: i problemi di Quota 41

Si è spesso parlato di Quota 41 per tutti, ovvero la possibilità di accedere alla pensione con 41 anni di contributi indipendentemente dall’età anagrafica. Questo piano avrebbe dovuto sostituire Quota 100 quando tale misura sarebbe terminata, ovvero a partire dal 1° gennaio 2022, ma ci sono alcuni problemi da affrontare: innanzitutto le risorse da investire (secondo alcune stime Quota 41 costerebbe 12 miliardi in più dal primo anno), che se prima erano poche adesso lo sono ancora di più; in secondo luogo la difficoltà di avere 41 anni di contributi, a causa della carriera discontinua e della precarietà della situazione lavorativa.

Flessibilità in uscita a 62 anni e quattordicesima estesa

Per la Uil risulta necessario allineare il sistema pensionistico italiano a quello europeo. Secondo un recente report, infatti, l’accesso alla pensione in Italia avviene 4 anni sopra la media europea, penalizzando così i lavoratori. A tutto questo si aggiunge un taglio agli assegni nei prossimi anni, con un trend negativo da oltre un decennio (ne abbiamo parlato in questo articolo) da cui parte la proposta di revisionare i coefficienti di trasformazione, allineando tale meccanismo a quello che vige negli altri Paesi europei. Da qui anche la proposta di un’uscita a 62 anni, che andrebbe a rivoluzionare nel suo complesso il sistema pensionistico.

Altra proposta è quella di estendere la quattordicesima a una platea di beneficiari più ampia, ovvero a tutti quei pensionati che percepiscono fino a 1.500 euro al mese.

Tutti elementi che non sono prioritari, oggi, ma che potrebbero essere oggetto di discussione nei prossimi mesi, riprendendo il filo interrotto a marzo a causa della pandemia.

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