Cos’è il mobbing familiare : come si configura e cosa dice la legge

Maltrattamenti in famiglia reato, prescrizione e sentenze

Cos’è il mobbing familiare: come si configura e cosa dice la legge

Già ci siamo occupati più volte del mobbing e di fenomeni simili e che influiscono sulla sfera emotivo-psicologica della vittima, come lo stalking condominiale o il cyberbullismo: qui di seguito vogliamo vedere da vicino una ulteriore variante del mobbing, vale a dire il cosiddetto mobbing familiare. Si tratta infatti di un fenomeno di crescente diffusione entro le mura domestiche: non di rado, infatti, minacce, offese e derisioni – anche in presenza dei figli – sono rivolte da un coniuge all’altro. Come conseguenza, la vittima di tali attacchi verbali e/o fisici, si sente umiliato e spesso soffre di sensi di colpa, ansia, se non vera e propria depressione. Ma come rimediare innanzi a questa sgradevole situazione? Vediamolo.

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Mobbing familiare : i tratti essenziali e come distinguerlo

Il fenomeno del mobbing familiare, come anche quello di ambiente lavorativo, trova il suo fondamento nelle dinamiche relazionali tra le persone. In particolare, si parla di mobbing familiare laddove il legame matrimoniale appare ormai incrinato in modo irreparabile e compromesso da una persistente conflittualità tra marito e moglie. Spesso i casi di mobbing familiare emergono durante le fasi di separazione e divorzio, in cui l’autore dell’illecito pone in essere azioni e strategie che causano molestie psico-fisiche, allo scopo di esautorare la vittima, fino ad estrometterla dai delicati processi decisionali in materia di famiglia e prole.

In buona sostanza, colui che mette in atto una condotta riconducibile al mobbing familiare, lo fa per escludere il partner da ogni decisione, in vista della assai probabile rottura definitiva del legame matrimoniale. La vittima molto spesso sprofonda in uno stato di soggezione rispetto al marito o alla moglie vessatrice, tanto da sviluppare disturbi alla salute, come panico, stress, depressione, ansia o tachicardia, a riprova di quanto la condotta in esame sia riprovevole e da condannare.

Quattro le caratteristiche essenziali del mobbing familiare, che ci permettono di distinguerlo inequivocabilmente:

Nella prassi, sono stati altresì individuate due differenti tipologie di mobbing familiare:

Come difendersi dagli attacchi?

A questo punto, la domanda sorge spontanea: nel caso siano notati gli elementi che riconducono ad un caso di mobbing familiare, che cosa bisogna fare? come reagire? Ebbene, come già varie altre volte in passato, è stata la giurisprudenza, con le sue sentenza, a indicare la strada da percorrere per risolvere questioni pratiche e conflitti. E ciò è successo appunto anche in tema di mobbing familiare. Infatti, secondo i giudici, quest’ultimo è riconducibile alla categoria delle violazioni dei doveri matrimoniali.

Tutela in sede civile

Pertanto, chi è vittima di mobbing familiare, o comunque ne ha fondato sospetto, potrà domandare la separazione con addebito, con la conseguenza che verrà giudiziariamente accertato che la rottura del legame è dipesa dalla colpa del coniuge vessatore.

In buona sostanza, dimostrando la sussistenza dei quattro elementi distintivi sopra citati, la vittima potrà riuscire ad ottenere la sentenza di condanna al risarcimento danni alla salute, patiti per colpa del coniuge-mobber. Ma è chiaro che detta condotta vessatoria sarà da dimostrare con prove certe ed oggettive: non basteranno insomma semplici dichiarazioni orali della vittima. E’ opportuno dunque conservare i certificati medici che attestino il disagio psico-fisico patito e ogni altro documento utile. Altresì, sarebbe auspicabile procurarsi dei testimoni, che – per qualsiasi ragione – siano stati presenti durante gli atti o le condotte lesive.

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Tutela in sede penale

Concludendo, dobbiamo ricordare che, in tema di mobbing familiare, è possibile attivarsi non soltanto in sede civile, ma anche in sede penale. Ciò può avvenire nel caso gli atti compiuti dal mobber si siano concretizzati tramite lesioni, maltrattamenti e/o minacce. Sarà possibile fare denuncia se il reato è procedibile d’ufficio, oppure querela se il reato è procedibile su iniziativa di parte: occorre rivolgersi alle forze dell’ordine oppure alla Procura della Repubblica. Anche in sede penale, sarà possibile chiedere ed ottenere il risarcimento danni – costituendosi parte civile – insieme alla condanna dell’autore del mobbing familiare.

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