Primarie Pd 2023: duello Bonaccini Schlein. I numeri dell’affluenza

Primarie Pd 2023: duello Bonaccini Schlein. I numeri dell’affluenza

Primarie Pd 2023: duello Bonaccini Schlein. I numeri dell’affluenza

Primarie Pd 2023: il 26 febbraio si conclude il Congresso del Partito Democratico con il voto per il nuovo segretario. Aderenti, elettori, simpatizzanti, comuni cittadini chiamati a scegliere tra il Governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini e la deputata Elly Schlein. Preoccupa il dato dell’affluenza ai “gazebo”: scendere sotto il milione di votanti potrebbe rappresentare un segnale negativo, l’ennesimo, per i Dem.

Primarie Pd 2023: duello Bonaccini Schlein. Come finirà?

Primarie Pd 2023: si chiude il Congresso Pd con l’elezione del nuovo segretario. Circa 5.500 seggi allestiti in tutta Italia: gli elettori chiamati a scegliere tra due candidati, il Governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini e la deputata Elly Schlein. Si tratta dei due candidati alla segreteria che hanno incassato più voti nella fase congressuale riservata agli iscritti Pd. Il voto nei circoli ha visto prevalere Bonaccini con quasi il 53% delle preferenze (più o meno 80mila voti): Schlein rimasta poco sotto il 35% (52.600 voti). Bonaccini, dunque, è da considerare il favorito per la vittoria finale anche se Schlein potrebbe essere protagonista di un exploit grazie al voto delle grandi città dove ha incassato un consenso rilevante.

Il nodo dell’affluenza preoccupa i Dem

Primarie Pd 2023: secondo le previsioni del comitato elettorale del Partito Democratico potrebbero votare 800mila persone. La sensazione è che si tratti di stime ottimistiche e comunque sotto la soglia psicologica del milione di voti. La partecipazione alle primarie Dem, d’altronde, è andata scemando nel corso delle edizioni. All’esordio (si trattava delle Primarie dell’Unione), nel 2005, vinse Romano Prodi, parteciparono oltre 4 milioni di elettori. All’edizione successiva, quelle del 2007 che videro vincere Walter Veltroni, all’appello risposero 3 milioni e mezzo. Più o meno simili i numeri dell’edizione 2009 quella che vide prevalere Bersani. Nel 2013 a votare Renzi circa 2 milioni 800mila elettori, un milione in meno si recarono ai “gazebo” nel 2017 per riconfermarlo. Nel 2019 un milione e mezzo si mobilitarono per eleggere Nicola Zingaretti.

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