Primarie Pd: cosa è emerso dal voto dei circoli? I numeri

Pubblicato il 9 Febbraio 2023 alle 12:08 Autore: Guglielmo Sano
campagne politiche Primarie Pd 2023: come e quando si vota? Le informazioni utili

Primarie Pd: cosa è emerso dal voto dei circoli? I numeri

Primarie Pd: a inizio mese hanno cominciato a votare i circoli, si tratta di una fase molto significativa per quanto riguarda il percorso che porterà all’elezione del nuovo segretario Dem. Uno sguardo ai dati emersi finora: quale direzione indicano rispetto al duello finale che si svolgerà giorno 26 febbraio?

Primarie Pd: a che punto è arrivato il Congresso?

Primarie Pd: il 3 febbraio al via un’importante fase del Congresso Pd, che si concluderà con l’appuntamento fissato al 26 febbraio. Infatti, a inizio mese è cominciato il voto nei circoli del Partito Democratico: in pratica, questo step prevede che solo gli iscritti al partito possano esprimere una preferenza sui candidati segretario. Il voto nei circoli continuerà fino al 12 febbraio: soltanto per i circoli di Lazio e Lombardia, vista la sovrapposizione con le Regionali, la scadenza è fissata per il 19 febbraio.

I candidati a sostituire Enrico Letta in qualità di segretario sono 4: il deputato Gianni Cuperlo, la deputata ed ex ministro Paola De Micheli, l’ex vicepresidente della Regione Emilia Romagna ora deputata Elly Schlein e l’attuale Governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini. Proprio quest’ultimo, da più parti ritenuto già segretario in pectore, appare il più votato dagli iscritti Dem, seguito dalla Schlein: la maggior parte dei commentatori non ha dubbi sul fatto che saranno loro a sfidarsi per la Segreteria.

Cosa è emerso dal voto dei circoli? I numeri

Primarie Pd: cosa è emerso finora dal voto dei circoli del Partito Democratico? Dopo alcuni momenti di confusione, dovuti al fatto che gli staff dei singoli candidati avevano snocciolato dati in autonomia (forse un po’ gonfiati), la Commissione centrale che si occupa del Congresso ha deciso di fare chiarezza. Su più o meno 20mila preferenze espresse, Bonaccini appare in testa con quasi il 49%, dietro di lui la Schlein intorno al 37%. In sostanza, 12 i punti di distacco tra i due: un margine non trascurabile per Bonaccini ma che comunque non gli permette di considerare la vittoria assicurata.

Bisogna considerare che la percentuale ottenuta da Bonaccini corrisponde a poco meno di 10mila elettori, quella incassata dalla Schlein a 7.400: guardando le cifre da questo punto di vista la partita sembra ancora più che aperta. Il voto degli iscritti del Pd di solito fornisce un’indicazione molto più chiara sul candidato segretario che ha più possibilità di vincere: insomma, chi prende più consensi in questa fase (tradizionalmente ne prende molti di più di quanti sembra averne conquistati Bonaccini) poi vince il duello finale. Allora si può dire anche che la Schlein sembra pienamente in corsa per la Segreteria anche in virtù di un altro elemento: sta andando bene nelle grandi città (soprattutto a Milano, Firenze e Bologna, si parla più di pareggio a Roma) dove appare probabile che si riscontrerà la maggiore affluenza ai “gazebo” il 26 febbraio.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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