Legge 104: un nuovo aiuto economico per chi vive con la disabilità
Dopo anni di ritardi e burocrazia, l’INPS e il Governo hanno introdotto misure che cambiano concretamente la vita di chi assiste o convive con persone non autosufficienti e beneficiano della Legge 104. La novità che sta facendo più parlare di sé è l’assegno fino a 1.800 euro, erogato in casi specifici per un periodo massimo di sei mesi.
Questo aiuto non sostituisce di certo le prestazioni esistenti, ma le integra, e punta a sostenere economicamente chi preferisce curare i propri cari a casa, invece di ricorrere a strutture residenziali.
Legge 104: assegno da 1.800 euro, come funziona e a chi spetta
Chiariamo subito il punto: non esiste un assegno unico nazionale da 1.800 euro legato alla Legge 104, ma contributi sperimentali locali finanziati attraverso il Fondo per le Non Autosufficienze e i piani regionali in attesa del PNNA 2025-2027, destinati a chi assiste persone con disabilità grave o non autosufficienti a domicilio.
Questi aiuti sono gestiti da Regioni, Comuni o Ambiti territoriali e possono prevedere importi variabili (in genere 100-300 euro al mese per periodi di 6-12 mesi) in base al bando locale, all’ISEE e alla valutazione dei servizi sociali.
L’obiettivo è sostenere le persone con disabilità grave o non autosufficienza che vengono assistite a domicilio dai familiari, favorendo la permanenza nella propria abitazione.
Parallelamente, è partita la sperimentazione della Prestazione universale per anziani non autosufficienti, introdotta dal decreto attuativo della riforma assistenziale (D.Lgs. 62/2024).
Questa misura riguarda gli over 80 con bisogno gravissimo e ISEE socio-sanitario pari o inferiore a 6.000 €, e prevede una quota fissa corrispondente all’indennità di accompagnamento più una quota integrativa fino a 850 € al mese per 12 mesi, destinata a rafforzare l’assistenza domiciliare.
Per accedere ai contributi locali dei fondi PNNA/FNA occorrono di norma disporre di questi requisiti:
- Residenza nel territorio che ha pubblicato il bando;
- Certificazione di disabilità grave (art. 3, comma 3, Legge 104/1992);
- Valutazione dei servizi sociali territoriali;
- ISEE entro la soglia stabilita dal proprio Comune o Regione.
Bonus 3.000 euro INPS: sostegno per i figli con disabilità grave
Accanto ai contributi locali per i caregiver, nel 2025 è attivo il Bonus asilo nido/assistenza domiciliare INPS.
Per la frequenza del nido, l’importo massimo è 3.000 € (o 3.600 € per i nati dal 1° gennaio 2024) in base all’ISEE.
Per le forme di supporto a domicilio in caso di gravi patologie croniche l’importo massimo è 1.500 € annui.
La domanda si presenta sul portale INPS e richiede la documentazione di spesa (nido) o certificazione medica (domicilio). Senza ISEE si accede all’importo minimo previsto.
Congedo straordinario: fino a 3.827 euro al mese per chi assiste un familiare
Un altro aggiornamento importante riguarda il congedo straordinario retribuito, che nel 2025 arriva fino a 3.827 euro mensili. È una misura rivolta ai lavoratori dipendenti, pubblici e privati, che devono sospendere temporaneamente l’attività per assistere un parente con disabilità grave riconosciuta.
L’indennità viene calcolata in base all’ultima retribuzione percepita e copre fino a due anni di assenza dal lavoro, con contributi previdenziali inclusi. Il massimale annuo fissato dall’INPS è di 57.038 euro, aggiornato per il 2025.
La domanda si presenta online, attraverso il portale INPS, allegando la certificazione 104 del familiare da assistere e la dichiarazione del datore di lavoro.
Legge 104 2025: tutte le altre agevolazioni confermate
Ovviamente, rimangono attive anche le agevolazioni storiche della Legge 104, tra cui:
- Permessi retribuiti per i caregiver (fino a 3 giorni al mese);
- Esenzione bollo auto e IVA ridotta al 4% per veicoli adattati;
- Detrazioni fiscali per spese mediche e ausili;
- Bonus energia per chi utilizza apparecchi elettromedicali in casa.
Dal 2025 l’INPS ha inoltre avviato un processo di digitalizzazione e valutazione unica nazionale per ridurre i tempi di accertamento della disabilità, con l’obiettivo di rendere tutto il sistema operativo in modo uniforme entro il 2026.