Pagella Politica: il fact checking per le Primarie

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State programmando il weekend tranquillamente per i fatti vostri, quando il solito amico paladino del senso civico vi ricorda che domenica si vota per le primarie del centrosinistra. Ve n’eravate dimenticati ma ora vi tocca riflettere su chi votare. Cercare su Google i nomi dei cinque candidati per informarvi vi sembra un’impresa mostruosa? Tranquilli. Pagella Politica ha monitorato per voi tutte le dichiarazioni rilasciate dall’inizio della campagna elettorale, e seguito in diretta il dibattito promosso da Sky. Se siete dei tipi meticolosi e volete prendere una decisione informata, su pagellapolitica.it trovate il fact checking di oltre 80 dichiarazioni rilasciate durante la campagna e una trentina analizzate live durante il dibattito tv. Oppure avete solo 2 minuti di tempo? Leggete questo articolo e vi chiarirete le idee.

 

I candidati. Le primarie 2012 hanno avuto cinque volti: chi è da tempo attivo a livello nazionale, come Bersani, qualche faccia nota alla politica nazionale come Vendola o Tabacci e le new entry dal territorio, Puppato e RenziPierluigi Bersani, segretario Pd dal 2009, ex ministro ed ex governatore dell’Emilia Romagna, è il primo a farsi avanti, confermando la propria intenzione di candidarsi già ai primi di luglio. A ruota segue la candidatura di Nichi Vendola, governatore della Puglia ed ex deputato nonché fondatore di Sinistra Ecologia Libertà. A settembre il duo diventa un trio con l’ingresso dello scalpitante Matteo Renzi, sindaco di Firenze ed ex presidente della medesima Provincia. Arriva anche Laura Puppato, ex sindaco e consigliere regionale per il Veneto, unica donna del gruppo. Infine Bruno Tabacci, deputato Udc e poi Api, e attualmente assessore al Bilancio del Comune di Milano. Cinque candidati con storie e profili diversi, che hanno arricchito il dibattito di temi e sfaccettature nuove.

Le dichiarazioni. Sin dall’inizio della campagna, i candidati si sono misurati con un contesto socio-economico molto critico. Se ne accorge Bersani, quando afferma che la ricetta dell’austerità non sta diminuendo il debito nei Paesi che sono sotto vigilanza, ma anzi i nostri colleghi europei (Portogallo, Spagna, Irlanda e Grecia) continuano a soffrire di una “recessione paurosa”: una dichiarazione forte che merita un “C’eri quasi” (l’Irlanda sta avendo una crescita positiva). Anche Renzi sembra preparato in materia, azzeccando i dati sull’evoluzione del rapporto debito/Pil. Inutile dire che pure Tabacci si intende di bilancio, illustrando chiaramente le ragioni per cui Milano ha raggiunto il pareggio. Ricette comuni per combattere la crisi sembrano essere la lotta all’evasione e la green economy – temi su cui la Puppato sfoggia una certa dimestichezza – e una strategia di prelievo fiscale più equa, come auspicato da Vendola.

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Oltre ad una situazione economica straordinaria, i candidati si misurano con un contesto politico quantomeno inusuale. Il forte scetticismo dei cittadini nei confronti della classe politica nostrana fa sì che il dibattito si concentri sul contenimento dei privilegi dei politici – come spiega Bersani, esagerando leggermente la portata dei risultati raggiunti in questo ambito dal proprio partito – e sulla necessità di fare chiarezza sui rimborsi elettorali (su cui Tabacci sembra essere preparato). Lo scetticismo dei cittadini si estende al livello europeo (solo il 45% si dichiara di sentirsi “attaccato” all’Unione Europea) e Puppato cerca di iniettare una dose di positività con qualche “pinocchiata” di troppo, affermando, erroneamente, che gli italiani sono il popolo più europeista. Non mancano affermazioni più o meno sensate sul tema dei cosiddetti diritti individuali: da buon portavoce dei diritti dei gay, Vendola non sbaglia quando dice che l’Italia non ha una legge anti-omofobia (le proposte di legge di Paola Concia e Antonello Soro sono state respinte nel 2009), mentre commette qualche esagerazione di troppo sul tema della procreazione assistita (confonde la Corte di Giustizia con la Corte Europea per i Diritti dell’Uomo e le mette in bocca sentenze non pronunciate). Le sviste peggiori? Vendola che afferma che la Puglia ha investito più fondi europei di tutte le Regioni del sud messe insieme, Renzi che sballa i dati sui fondi europei, e Bersani che afferma che il Pd ha mantenuto intatta la propria posizione nelle elezioni in Sicilia.

Il dibattito. Il 12 novembre la campagna ha raggiunto il suo culmine con il primo dibattito in stile presidential election, in onda su Sky e Cielo. I temi affrontati hanno spaziato dalla patrimoniale (con Vendola che cita Einaudi dicendo che la patrimoniale porta coesione sociale), all’addizionale Irpef (diminuita a Firenze da Renzi), all’evasione fiscale da parte dei piccoli commercianti (con la proposta di inserire il gratta e vinci, come in Cina da parte di Tabacci), al problema della distribuzione della ricchezza (la Puppato riporta correttamente i dati, il 10% degli italiani ne detiene il 45%) e alla scarsa produzione industriale (ricordata da Bersani, l’Italia ha perso 20 punti in 5 anni). In generale, buono il livello di preparazione dei candidati anche se non è mancato qualche strafalcione tra cui una pinocchiata di Renzi sul tema della giustizia civile, in base alla quale l’Italia si colloca  al 160esimo posto (e non al 126esimo) dopo Stati come il Kosovo e il Gabon, e la dichiarazione della Puppato sugli italiani europeisti. Per un resoconto completo, potete trovare tutte le dichiarazioni che Pagella Politica ha analizzato in collaborazione con Termometro Politico in diretta a questo link.

Ancora indecisi? Provate a consultare il sito ufficiale (primarieitaliabenecomune.it) per visionare i programmi dei candidati e rinfrescarvi le idee sulle procedure di voto.  Buona lettura e a domenica 25!