Termometro Sportivo: Lazio e Napoli a tre punti, campionato riaperto?

Termometro Sportivo: Lazio e Napoli a tre punti, campionato riaperto?

 

Che succede, Vecchia Signora bianconera? Una sconfitta in casa (1-2 dalla Sampdoria) e una pari a Parma (1-1), tutti a parlare di un campionato riaperto e di una lotta scudetto tornata ad essere corsa a tre dopo l’azzeramento della penalizzazione del Napoli e l’ennesima vittoria della Lazio. Ma, come al solito, chi guarda tutti dall’alto in basso, ha la possibilità di riprendere la corsa e costringere le altre a lottare unicamente per non vedere aumentare il distacco.

Quelle dietro, invece, sono chiamate ad alimentare la speranza e a mantenere, se non possono sperare in qualcosa di più, le distanze inalterate. La zona Champions, poi, si è fatta ancora più ristretta dopo la rassegnazione dei due punti al Napoli, con l’Inter, quarta, che si ritrova a 4 punti dall’agognato terzo posto e la Fiorentina che, dopo due sconfitte consecutive, vede il sogno allontanarsi a 7 punti. In fondo alla graduatoria, invece, i balzi più evidenti sono quelli fatti dal Bologna (4-0 casalingo al Chievo), portatosi a 4 punti dal terzultimo posto, e dal Cagliari (2-1 al Genoa), che si porta fuori dalle ultime tre posizioni a discapito degli stessi liguri.

Sabato 19 gennaio Precedenti in serie A Quote SNAI
H In casa Fuori casa 1 x 2 1 X 2
18.00 Palermo Lazio 13 5 5 2,9 3,3 2,35
20.45 Juventus Udinese 28 4 6 1,42 4,25 7,5
Domenica 20 gennaio Precedenti in serie A Quote SNAI
H In casa Fuori casa 1 X 2 1 X 2
12.30 Fiorentina Napoli 35 14 14 2,4 3,3 2,85
15.00 Atalanta Cagliari 12 4 3 2,25 3,3 3,1
15.00 Chievo Parma 4 2 3 1,45 4 7,5
15.00 Genoa Catania 6 3 1 2 3,2 3,8
15.00 Milan Bologna 36 18 12 2,6 3,1 2,7
15.00 Pescara Torino 2 2 1 2,65 3,2 2,6
15.00 Siena Sampdoria 2 2 3 2,4 3,25 2,9
20.45 Roma Inter 33 20 27 1,9 4,25 3,25

Ma la 21° giornata prevede fuochi d’artificio sin dall’anticipo del sabato pomeriggio, con la Lazio in stato di grazia dell’ultimo mese (4 vittorie in 4 partite) che va a trovare un Palermo sempre più invischiato nei bassifondi della classifica (5 sconfitte e un pari nelle ultime 6 partite, score negativo superato solo dalle 6 sconfitte consecutive del Siena). Le statistiche confortano i capitolini, naturalmente, nonostante alcuni paradossi: si tratta, tra le prime sette in graduatoria, della squadra che segna di meno (29), che subisce di più il possesso palla avversario (47,9%) e tira di meno verso la porta avversaria (una media di 13 tiri a partita). Di fronte ha il Palermo, altro paradosso di questo campionato: è penultima soprattutto a causa del peggior attacco (solo 16 gol segnati), ma tra le ultime sette è prima per tiri effettuati (con un totale di soli 6 tiri totali meno della Lazio) e seconda per possesso palla (49%). La classifica, però, ci racconta di un percorso opposto, con la Lazio spesso vincente e al secondo posto e il Palermo spesso sconfitto e al penultimo.

(per continuare la lettura cliccare su “2”)

In serata la Juventus sarà chiamata a rispondere al pressing delle avversarie in una sfida contro l’ammazzagrandi Udinese, che nelle ultime due partite ha battuto Inter e Fiorentina segnando 6 gol e subendone uno solo. Ma la Juve può vantare un ottima serie di precedenti, con le 28 vittorie e le sole 6 sconfitte in 38 precedenti in A, nonché una serie di statistiche da far impallidire avversari e contendenti: 41 gol fatti (9 più dei friulani) e 14 subiti (13 in meno), 363 tiri scagliati verso la porta avversaria (solo 205 i tiri dell’Udinese) e solo 172 subiti (a 276). L’Udinese, però, nonostante tutto, può sperare per almeno due fattori: il primo è la presenza di qualcosa che alla Juve manca, cioè un attaccante in grado di far male in qualsiasi momento della partita come Di Natale, il secondo è un precedente che somiglia tremendamente alla partita di sabato sera. Aprile 1997: la Juve è prima in classifica con tre punti sulla seconda (che allora era il Parma), l’Udinese viaggia appena fuori dalla zona Europa, ma può contare su attaccanti in grado di far male quando vogliono (si trattava di Bierhoff e Amoroso). La Juve gioca bene, domina a tratti, ma tra fine primo tempo e inizio del secondo accade l’imprevedibile: 43’, rigore di Amoroso, 46’ colpo di testa di Bierhoff, 48’ contropiede ancora di Amoroso. La Juve si ritrova sotto 3-0. Le occasioni per riaprire la partita, però, ci sarebbero pure, ma Vieri e Zidane sprecano due rigori. Alla fine è l’Udinese a festeggiare. Quell’anno, a fine campionato, la Juve si porterà a casa lo scudetto, mentre i friulani concluderanno con uno stupefacente quinto posto.

Alle 12.30 della domenica tocca alla terza pretendente al titolo, il Napoli, che va a trovare una Fiorentina in carenza di risultati da troppo tempo. Si tratta della partita più importante del weekend, vista i possibili risvolti della classifica, con i partenopei che vogliono portarsi ancora più vicini se non, in caso di buone notizie da Torino, alla pari della capolista e i viola che cercano di rifarsi sotto nella lotta per il terzo posto. Le statistiche raccontano di una partita piuttosto equilibrata, in cui l’odierna differenza di classifica dipende, soprattutto, della migliore difesa azzurra (18 gol subiti) rispetto a quella viola (24). Per il resto, però, la Fiorentina ha tirato di più verso la porta avversaria (311 a 275) e subito meno tiri verso la propria (183 a 238) e ha sommato un migliore possesso rispetto agli avversari (54,3% a 52,5% di media).

Nel pomeriggio della domenica, le sfide coinvolgono soprattutto le squadre invischiate nella lotta per la salvezza: Atalanta – Cagliari, Chievo – Parma, Genoa – Catania, Milan – Bologna, Pescara – Torino e Siena – Sampdoria.

Il posticipo, poi, è il primo atto di una classica che si ripeterà altre due volte nei prossimi mesi, tra campionato e Coppa Italia: Roma contro Inter. Si tratta di una partita da sempre molto spettacolare e piena di gol (solo 5 0-0 negli 80 precedenti), ma soprattutto rappresenta la sfida che per anni, con le altre grandi che arrancavano dopo il terremoto di calciopoli, ha voluto dire “partita scudetto”. Le due squadre vengono da un periodo difficile (l’Inter, con lo 0-2 di Pescara dello scorso turno, ha interrotto un’astinenza da vittorie che durava da 3 giornate, mentre la Roma ha aperto il 2013 con due sconfitte in campionato contro Napoli e Catania) e da 120 lunghi minuti giocati in settimana nella coppa nazionale. Fin qui la Roma ha segnato ben 11 gol in più degli avversari, subendone, però, 12 in più. L’Inter ha tenuto la palla meno degli avversari (52,9% contro 53,4%) e subito più tiri verso la propria (248 a 230, ma la Roma ha giocato una partita in meno). Il risultato potrebbe segnare una svolta nella stagione delle due squadre: in caso di sconfitta, infatti, il sogno Champions sarà tremendamente più lontano per entrambe.