Roberto Maroni. Lombardia sfida chiave per la Lega.

Centrodestra, Maroni freddo con Casini

Prosegue l’ascesa di Roberto Maroni che, dopo esssere diventato segretario della Lega Nord, punta al Pirellone.

Candidato in coalizione con Pdl, La Destra e varie liste civiche compresa quella del presidente uscente Formigoni. I maggiori competitori di Maroni sono Ambrosoli per il centrosinistra e Albertini per l’area centrista. In caso di vittoria del centrosinistra sarebbe la prima volta dal 1995 e seguirebbe la vittoria 2011 alle comunali di Milano. La vittoria di Maroni avrebbe un valore aggiunto per la Lega: vedere realizzata la creazione di una “macroregione” del Nord con un asse tra Lombardia, Piemonte e Veneto (queste ultime già a guida leghista).

Questa eventualità darebbe alla Lega una leva politica mai conosciuta prima, controllando una zona dove si concentra quasi il 50% del Pil nazionale. Ed è proprio su questo punto che si è concentrata la campagna elettorale di Maroni, che vorrebbe usare questa maggiore influenza per ridurre il contributo del Nord al resto del Paese e lasciare il 75% delle tasse nei territori del Nord.

D’altronde questo è stato sempre un cavallo di battaglia della Lega. Maroni ha affrontato anche altri temi come la lotta alla mafia, sempre più infiltrata anche nelle regioni settentrionali e il rilancio delle imprese tramite riduzione della pressione fiscale. La partita rimane comunque molto incerta con un testa a testa tra Maroni e Ambrosoli, candidato del centrosinistra.

Non si ferma infatti la caccia all’ultimo voto: dopo le dimissioni di Oscar Giannino, Maroni si appella ai suoi elettori delusi, affermando che molte delle proposte di Fare per fermare il declino e della Lega Nord sono sovrapponibili. Ecco i punti principali di Maroni e della sua coalizione. Ticket sanitari meno cari, creazione di posti di lavoro grazie all’azzeramento dell’Irap per le imprese. Impignorabilità della prima casa, eliminazione dell’Imu, contrasto della delocalizzazione e pensioni adeguate e garantite.

Questi gli ultimi appelli prima della fine della campagna elettorale, che Maroni chiuderà a Bergamo, proprio la città da cui è partita anni fa la sua ascesa al massimo vertice leghista, quando (scopa in mano) chiese dal palco pulizia nel partito.

Mirko Doto