Cdm: rinviato aumento dell’Iva e via al piano carceri Lavoro: stanziati 1,5 miliardi

Cdm ha deciso: rinvio all’aumento dell’Iva e via al piano carceri Lavoro: stanziati 1,5 miliardi

Ventisette pagine dal titolo ‘Interventi urgenti per la promozione dell’occupazione, in particolare giovanile, e della coesione sociale’. Con questo documento tra le mani il Consiglio dei Ministri si è presentato unito e compatto in sala stampa, dopo settimane di trattative e mediazioni. All’ordine del giorno non soltanto il provvedimento sul lavoro: ecco esposti insieme anche il decreto carceri e il tanto atteso rinvio per tre mesi dell’aumento dell’Iva.

Facciamo ordine e partiamo dalle parole del Presidente del Consiglio Enrico Letta: “Il pacchetto occupazione potrà aiutare l’assunzione di 200mila giovani italiani: l’intervento riguarda l’intero Paese ma avrà una maggiore intensità nel centro-sud” – ha dichiarato Letta – “Puntiamo a dare un colpo duro alla piaga della disoccupazione giovanile. Vogliamo aiutare il lavoro vero, di qualità”.

Andiamo nel dettaglio: per il pacchetto lavoro sono stati stanziati 1,5 miliardi totali tra fondi europei e risorse nazionali. Il testo sull’occupazione – composto di 10 articoli – prevede un incentivo fino a un massimo di 650 euro mensili per ogni lavoratore assunto a tempo indeterminato. L’’aiuto’ è istituito in via sperimentale ed è destinato ai giovani di età compresa fra i 18 e i 29 anni: l’ammontare complessivo è pari a 800 milioni di euro. Il provvedimento non riguarderà solo gli under 30: il testo prevede agevolazioni anche per i soggetti con più di 50 anni disoccupati da oltre 12 mesi. In particolare fino al 2015 è istituito un fondo con dotazione di 2 milioni di euro annui, volto a consentire alle amministrazioni dello Stato “di corrispondere le indennità per la partecipazione ai tirocini formativi”.

Il ministro del Lavoro Giovannini ha precisato: “Saranno 100.000 i cittadini che potranno beneficiare degli sgravi contributivi, mentre altri 100.000 sono coinvolti nelle altre misure di inclusione”. Giovannini ha poi annunciato la decontribuzione totale sulle nuove assunzioni per i primi 18 mesi e per ulteriori 12 mesi nei casi di trasformazione in tempo indeterminato. L’Istat, nella giornata di giovedì 27 giugno, ha poi rivelato gli effetti che il decreto avrà sul mercato occupazionale: “Sono 4 milioni 385 mila i potenziali interessati dagli sgravi di 18 mesi per le assunzioni a tempo indeterminato, secondo quanto previsto dal pacchetto Giovannini”.

A margine, il presidente del Consiglio ha comunicato la ‘redistribuzione’ delle deleghe di cui era titolare Josefa Idem, ministro dimissionario a cui l’esponente dem ha espresso solidarietà e vicinanza: le pari opportunità vanno a Maria Cecilia Guerra, lo sport a Graziano Delrio, le politiche giovanili a Cecile Kyenge. Lo stesso Letta sul suo profilo Twitter ha infine annunciato che tra le scelte del Cdm c’è  “il sostegno all’assunzione di lavoratori disabili. Il fondo ad hoc era azzerato, avrà una dotazione di 22milioni di euro”.

Tornando al decreto, non è stato di certo un lavoro agevole quello del ministro Saccomanni, ed è egli stesso a confermarlo: “Ho avuto il compito non facile di trovare le coperture per queste misure importanti: ci siamo dati come impegno quello di trovare coperture senza creare nuovo debito e aggravi per i cittadini e rispettando le direttive comunitarie” – ha affermato il titolare del ministero dell’Economia – “L’obiettivo delle misure del governo è quello di creare un ponte per la ripresa dell’attività economica, dobbiamo ripensare gli strumenti della tassazione  in modo da sostituirli con forme meno gravose su lavoro e imprese”. Il ministro per la Coesione territoriale Carlo Trigilia ha valutato l’impatto delle misure sul Pil: “+0,2 nel 2014 e +0,4 nel 2015”.

Oltre alle misure sul lavoro, è ora ufficiale il rinvio dell’aumento dell’Iva. Il vice premier Alfano usa una metafora calcistica per sottolineare la propria soddisfazione: “Altri due gol del governo su tasse e lavoro. Abbiamo prima di tutto scongiurato l’aumento dell’Iva che sarebbe dovuto scattare dal 1° di luglio. Prevengo l’obiezione: il governo rimanda l’Iva solo di tre mesi? Rispondo che il Parlamento potrà rinviare ancora se dovesse trovare ulteriori coperture economiche. Aver ritardato l’aumento in zona Cesarini ha consentito di dare un segnale forte a quelle categorie produttive e a quei cittadini che non vedranno così aumentato il prezzo dei prodotti. Siamo soddisfatti”. Lo stesso Alfano ha poi formalizzato la proroga della social card per 425mila persone e la nascita prevista per la fine dell’anno della carta di inclusione sociale per combattere la povertà estrema  (170mila persone coinvolte).

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Sul tema carceri, si è espresso senza mezzi termini il ministro Cancellieri: “L’Europa è dal 1990 che richiama l’attenzione dell’Italia: abbiamo un notevole sovraffollamento, circa 20mila detenuti sono di troppo. Serve una marcia nuova in materia, la Corte Europea dei Diritti Umani ci ha dato tempo fino al maggio del 2014 per metterci in regola” – ha dichiarato l’ex prefetto – “Seppur lo stanziamento per il piano carceri sia stato ridotto da 600 a 400 milioni, nel giro di 10 mesi avremo comunque 5000 posti in più ed entro il 2016 diventeranno 10mila. Prevediamo inoltre una riduzione della popolazione carceraria di circa 6000 persone: tutti i detenuti potranno infatti accedere a lavori socialmente utili, inclusi recidivi e tossicodipendenti”. Su alcuni aspetti del decreto il ministro è categorico: “Non so sulla base di cosa i giornali abbiano scritto che il nostro intervento favorirà i mafiosi e le strade saranno invase da delinquenti, è totalmente falso. Non è un provvedimento svuotacarceri in senso classico e non c’è assolutamente nulla che riguardi Berlusconi’”.

Piccola bagarre infine in sala stampa alla fine della conferenza. Alcuni giornalisti si sono lamentati del fatto che solo il ministro Cancellieri e il ministro Carrozza siano rimasti a disposizione per rispondere ai quesiti degli inviati presenti. “E’ inaccettabile annunciare le misure e poi scappare dalle domande” ha segnalato Paola Motta di Sky. Il portavoce dell’ufficio stampa del governo ha provato a rimediare: “Siccome non è costume di questo esecutivo sottrarsi alle domande, se non in caso di impegni già programmati come quello del presidente Letta con il Consiglio Europeo, alle ore 15 i ministri Giovannini e Patroni Griffi saranno nuovamente in conferenza stampa per rispondere alle domande dei giornalisti”.