Berlusconi, da Giunta Senato sì a decadenza Il Cav “Sentenza indegna, vogliono eliminarmi”

 

 

Alla fine è accaduto quello che tutti già sapevano. La Giunta per l’Immunità ha votato a favore della decadenza di Berlusconi. Ora la parola passa al Senato. E’ stata una giornata intensa che ha riservato ancora una volta duri scontri verbali, richieste di sospensione e dichiarazioni al vetriolo. Al mattino avevano sollevato un polverone i commenti “in diretta” postati su Facebook da Vito Crimi (M5s) membro della Giunta. Il capogruppo al Senato del Pdl Renato Schifani aveva chiesto per questo motivo la sospensione della seduta. Richiesta non accolta dal presidente Stefano.

E così si è giunti al verdetto con 15 voti a favore e otto contrari. Duri i commenti da parte degli esponenti del Pdl che hanno espresso la loro vicinanza al loro leader Silvio Berlusconi. Anche il Cavaliere è intervenuto sul suo caso “Questa indegna decisione è stata frutto non della corretta applicazione di una legge ma della precisa volontà di eliminare per via giudiziaria un avversario politico che non si è riusciti ad eliminare nelle urne attraverso i mezzi della democrazia”.

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Anche il diretto interessato, Silvio Berlusconi, interviene dopo la decisione della Giunta sul suo caso. “Questa indegna decisione è stata frutto non della corretta applicazione di una legge ma della precisa volontà di eliminare per via giudiziaria un avversario politico che non si è riusciti ad eliminare nelle urne attraverso i mezzi della democrazia”.

20.20 Domenico Scilipoti, senatore Pdl: “E’ veramente una giornata nera per la giustizia italiana: quella della Giunta per le autorizzazioni era una decisione già scritta dove ha prevalso l’odio politico ad personam ed il pregiudizio, sulla legge e sulla saggezza. Con la decisione odierno è stato apertamente violato un principio sancito dalla nostra Carta Costituzionale come quello della non retroattività della legge penale. Ora non resta che sperare che in Aula al Senato torni a prevalere la legge, evitando cosi che si consumi un vero e proprio scempio Costituzionale”.

18.24 – “Oggi la giunta per le elezioni del Senato ha compiuto un primo tragico passo verso l’effettivo sovvertimento politico del voto popolare e della Costituzione. Sono vicina alla sofferenza e alla delusione dei milioni di italiani che hanno lottato, e sono sicura continueranno a lottare, al fianco di Silvio Berlusconi e del Pdl per la democrazia, la liberta’ e il progresso di questo Paese. L’ignobile atto avvenuto oggi in giunta deve trovare giustizia nell’Aula, che in nome della democrazia ha il dovere di votare contro la decadenza del presidente Berlusconi”. Lo dichiara Barbara Saltamartini del Pdl.

18.22 – “In giunta è stato difeso lo stato di diritto e la legge Severino, che ha trovato applicazione già nel caso di altri 37 cittadini italiani. La Giunta ha rispettato la prassi e le procedure parlamentari. La proposta uscita oggi approderà in aula dove il Pd compattamente si manterrà aderente ai principi del nostro ordinamento”. Lo afferma il responsabile Giustizia Pd Danilo Leva.

18.00 – “Esprimo al presidente Silvio Berlusconi la più profonda solidarietà. Poi vedremo se questa decisione della Giunta, inficiata da palesi irregolarità, verrà sancita dall’Aula. Ben 53 processi testimoniano l’esistenza di un sistematico attacco giudiziario contro di lui non come persona ma come leader politico del centrodestra. Reputo anche  che il Pd stia commettendo un grave errore non rinviando ad un organo terzo, cioè alla Corte Costituzionale, il giudizio sulla costituzionalità o meno della legge Severino a proposito della sua applicazione retroattiva. Aggiungo anche che la legge Severino presenta un’altra profonda criticità che consiste nell’evidente eccesso di delega rispetto al testo originario della legge”. Così Fabrizio Cicchitto sulla decisione della Giunta, in consonanza (per oggi) col resto del Pdl.

17.54 – Quindici voti a favore della decadenza (Pd, Sc e M5S), otto contrari (Pdl, Lega e Gal). E’ questo, secondo quanto si apprende, il risultato del voto sulla decadenza di Berlusconi in giunta al Senato. Si è votato anche sulle cinque questioni poste da Berlusconi nella sua memoria difensiva, inclusa la ricusazione di alcuni membri della giunta: sono state tutte rigettate.

17.49 – Renato Schifani, capogruppo Pdl al Senato, chiede al presidente Grasso di aprire un’istruttoria su quanto accaduto oggi in Giunta. “Il presidente del Senato si è assunto una grave responsabilità non facendo subito sospendere i lavori della Giunta” dopo aver appreso del comportamento di Crimi che avrebbe “violato il regolamento”.

17.41 – Non ha cambiato idea rispetto ai giorni precedenti la Giunta il senatore Pdl-Pl Carlo Giovanardi: “La questione naturalmente non finisce qui, perché ci sono ancora passaggi a livello nazionale ed internazionale che potranno verificare l’infondatezza della sentenza della sezione feriale della Cassazione presieduta dal dr. Esposito e l’assurda applicazione della retroattività degli effetti punitivi della legge Severino, che trova precedenti soltanto nei sistemi giuridici della Germania nazista e dell’Unione sovietica. Attraverso macroscopiche e ripetute violazioni della nostra Costituzione e dei principi fondamentali del nostro ordinamento giuridico, siamo arrivati al primo atto di una ‘mascalzonata’ consumata ai danni di Silvio Berlusconi”.

17.40 – Continuano i commenti duri dal Pdl, come quello di Antonio Leone: “Una decisione inaudita, quella espressa dalla Giunta delle Elezioni nei confronti del leader del centrodestra italiano. Con la decadenza di Berlusconi, si certifica una giustizia malata. Il modo con cui il Pd ha affrontato la vicenda, e’ il sintomo di una ostilità preconcetta che ha prevalso sul buon senso, sulla democrazia e sul principio dello Stato di diritto. Con questo voto oggi non decade solo Silvio Berlusconi, ma l’uomo che è stato scelto da milioni di italiani per rappresentarli in Parlamento”. Posizione simile per Mariastella Gelmini: “Quanto deciso oggi dalla Giunta del Senato, e soprattutto il metodo usato, in violazione di tutte le regole di terzietà, segna in modo indelebile una stagione in cui l’uso politico della giustizia ha raggiunto il punto più’ basso ed evidenzia in maniera plastica l’affermarsi dentro il nostro maggiore alleato di governo dell’anima giustizialista che cerca di ridurre al silenzio Silvio Berlusconi e con lui milioni di elettori. La costituzione secondo questa sinistra vale per tutti eccetto che per il nemico Berlusconi”.

17.39 –  “Tutte le considerazioni che ho svolto e il voto che ho espresso aveva solo ed esclusivamente a che fare con la legge Severino, della quale confermo la costituzionalità e la non conflittualità con la normativa europea”. Cosi’ il senatore Benedetto Della Vedova (Sc), al termine dei lavori della giunta di Palazzo Madama. Il senatore non si espone sulla posizione che Scelta civica prenderà in Aula: “Ne discuteremo. Il voto in giunta è dei singoli senatori. In camera di consiglio abbiamo discusso in modo molto serio e rigoroso temi in parte già affrontati, in parte nuovi, come quello della ricusazione di alcuni membri della giunta. A mio parere la ricusazione, che forse è prodromica a passaggi successivi da parte della difesa di Berlusconi, non era fondata perché anche se ne fossa riconosciuta la natura giurisdizionale, la giunta è un organo in parte politico”.

17.33 – Arriva anche il commento del senatore Psi Enrico Buemi, che aveva proposto di legare la decadenza all’interdizione e non alla “legge Severino”. “Non ci sono state sorprese nel voto finale a maggioranza rispetto a quanto si sapeva. E questo ci deve far interrogare sulla funzione effettiva della Giunta, che pure ha svolto un lungo e impegnativo approfondimento anche dal punto di vista intellettuale. Sono emerse anche delle lacune regolamentari: ad esempio, cosa accadrebbe se un procedimento di elezione contestata riguardasse un componente della giunta? E poi, ci siamo inc… per l’impossibilita’ di rispondere direttamente all’avvocato Di Pardo (che rappresentava il subentrante a Silvio Berlusconi, Achille Di Giacomo, ndr) che metteva in dubbio la nostra natura di organismo ‘terzo'”.

17.30 – Dichiarazione ultimativa di Vito Crimi sul Pdl: “E’ un attacco ignobile e vergognoso a me, e tramite la mia persona al Movimento 5 Stelle, volto a sollevare una cortina fumogena per cercare l’ultimo disperato appiglio per frenare la rovina politica dell’uomo che ha causato la degenerazione istituzionale del nostro Paese. Prendo atto che la rete viene considerata un trastullo inutile, da inibire con leggi bavaglio liberticide, da frenare impedendo lo sviluppo della banda larga, da ridicolizzare come mezzo di diffusione delle informazioni, mentre assurge a totem autorevole quanto e più di un quotidiano nazionale quando, per i propri biechi fini, si decide che va usato per demonizzare l’avversario, arrivando anche a minacciare di paralizzare le istituzioni per una condivisione su un social network. Se dopo la Corte Europea i falchi del Pdl sono costretti ad attaccarsi a Facebook, ebbene si può dire che la parabola politica di Berlusconi possa dirsi definitivamente conclusa”

17.26 – “Il verdetto della Giunta per la decadenza di Silvio Berlusconi da senatore fa strage del diritto, della democrazia e del rispetto che si deve a un uomo, un leader, forte del consenso di 9 milioni di italiani che lo hanno votato e ne sono rappresentati. Si tratta di uno dei momenti più tristi della storia repubblicana, reso ancora più grave dall’ultimo volgare insulto di membri della Giunta che mentre avrebbero dovuto giudicare serenamente sulla incostituzionalità di applicare una norma retroattiva, postavano sui social network i loro apprezzamenti incivili e intollerabilmente offensivi. Sia chiaro che Berlusconi, oggi più che mai, è il nostro leader che inutilmente si tenta di eliminare dalla scena politica”. Lo dichiara in una nota Anna Maria Bernini, senatrice e portavoce vicario del Pdl.

17.24 – ”Perché meravigliarsi di una decisione già presa, forse ancor prima di quanto noi pensiamo? L’eliminazione di Silvio Berlusconi è stato un pensiero costante del Partito democratico che, non essendoci riuscito, né in passato tanto meno sarebbe accaduto in futuro, per via politica, ha trovato la complicità di un altro organo dello Stato che, nella sua parte politicizzata, ha ottenuto questo risultato anche per la sinistra. E’ ancora di più una vergogna per un Paese civile”. Lo dichiara Ignazio Abrignani, responsabile elettorale Pdl.

17.22 – Non è tenero nei confronti della Giunta il ministro e “colomba” Pdl Maurizio Lupi: “La decisione della Giunta per le elezioni del Senato non è una bella pagina per la democrazia italiana. Con una accelerazione dei tempi inusitata e sospetta si è preferito far prevalere i pregiudizi, e la volontà di chiudere con questo voto la guerra dei vent’anni contro il nemico politico, rispetto alla verifica della costituzionalità di una legge e della sua applicabilità al caso in esame, verifica peraltro richiesta da fior di costituzionalisti e da politici di rango, come il presidente Violante, non certo vicini al centrodestra”. “Mi auguro – conclude l’esponente Pdl – che ora l’Aula del Senato abbia un sussulto di garantismo e di affermazione dell’autonomia del potere legislativo e confermi al presidente Berlusconi la rappresentanza di dieci milioni di cittadini italiani che l’hanno votato”.

17.21 – L’avvocato Salvatore Di Pardo, legale di Ulisse Di Giacomo, che dovrebbe subentrare al posto di Silvio Berlusconi al Senato, commenta positivamente il pronunciamento della Giunta per le elezioni, evidenziando che si tratta di un “pronunciamento ineccepibile”. Il legale, che ha rappresentato in aula il futuro senatore, ha aggiunto: “L’aula, a questo punto, non potrà che confermare la decisione, a meno che non voglia riconoscere una posizione di privilegio per Silvio Berlusconi ma che sarebbe difficile da spiegare al popolo italiano”.

17.19 – Sulla sua frase pubblicata su Fb che ha scatenato un vespaio di polemiche, Vito Crimi (M5S) taglia corto: “Se il post lo avesse fatto Crozza o un altro comico staremmo tutti a ridere”.

17.18 – “Auspico ora che l’Assemblea del Senato, quando sarà chiamata a votare, ribalti il parere espresso a maggioranza dalla Giunta, per evitare che si concretizzi un vulnus insanabile sul piano costituzionale e quindi su quello della democrazia. Si dovrà prima valutare la legittimità formale e sostanziale della pronuncia della Giunta delle elezioni dopo la grave violazione regolamentare registratasi ad opera di un membro dell’organismo parlamentare. Nel merito del verdetto, sono state confermate le previsioni della vigilia ampiamente annunciate. L’aspetto politico contro Berlusconi ha prevalso sul diritto e sui principi costituzionali della non retroattività della legge e questo e’ davvero molto grave”. Così Altero Matteoli (Pdl) sul voto della Giunta.

17.12 – Assicura sul comportamento in aula del Pd il senatore Felice Casson. “In Aula il Pd sarà compatto nel votare la decadenza di Silvio Berlusconi. Non ci saranno sorprese, almeno per quanto ci riguarda. I senatori Pd sono convinti di quello che e’ stato fatto. Non c’e’ alcuna divisione”. Poi aggiunge: “Chiederemo il voto palese perché anche in base alla Costituzione la legge Severino è una norma a tutela dei senatori e non c’entra niente il voto segreto. Ma anche se fosse segreto, il Pd voterà tranquillamente la decadenza”. “Se il Pdl vorrà ricorrere contro la decisione della giunta del Senato lo faccia. Ma non servirà a niente”. I rilievi sui post pubblicati da Vito Crimi su Facebook “non hanno alcuna possibilità giuridica di inficiare il lavoro fatto dalla giunta. La cosa non ci tocca assolutamente. I lavori della giunta sono andati avanti in maniera regolare, tranquilla, senza contrasti”.

17.08 –  Interviene pure il senatore Pdl Paolo Bonaiuti: “Il copione era già scritto, il titolo pure: ingiusta è fatta”. Su un tono simile Micaela Biancofiore: “L’atteso voto contra personam di una giunta di estrema sinistra politica in favore della decadenza del senatore Berlusconi è una violenta discriminazione del 4 volte Presidente del Consiglio Italiano e la pagina più buia della fragile democrazia italiana. Una croce, un epitaffio sul diritto. I commissari di Sel, M5S e Scelta civica si vergognino innanzi ad una palese, inscusabile, inspiegabile, violenta discriminazione di un uomo per le sue idee politiche violando diritti civili internazionalmente garantiti. Ogni argomento che tentano di affastellare innanzi ai giornalisti e al popolo italiano non trova alcuna credibilità. La verità è una sola: una giunta politica a maggioranza di centro – estrema sinistra ha mutilato scientificamente i diritti di una persona meno uguale alle altre perché risponde al nome di Silvio Berlusconi ovvero a colui che ha garantito le libertà in Italia. Senza di lui, senza i suoi venti anni di sacrifici per l’Italia, il Paese si sarebbe trovato nell’oscurantismo tirannico al quale stiamo assistendo in queste ore e che spaventa tutti i cittadini abituati alla democrazia. Complimenti al Pd che mostra di essere il solito vecchio partito comunista, ‘sinistro’ senza se e senza ma”.

17.08 – Le polemiche seguite al post di Vito Crimi sono piombate anche nella Giunta riunita in camera di consiglio. Racconta il senatore Lucio Malan come il Pdl abbia proposto di interrompere la seduta “ritenendo che così come andavano le cose ci fossero profili di irregolarità”. Il presidente della Giunta, Dario Stefano, invece non ha ritenuto di sospendere i lavori: “ritiene di doverli sospendere solo per causa di forza maggiore” ha spiegato ancora lo stesso Malan che ha messo l’accento sul vuoto regolamentare che riguarda la camera di consiglio e i comportamenti da mantenere.

17.02 – Il deputato Francesco Giro (committente dei manifesti che hanno indotto il commento di Crimi): “Per usare un francesismo potrei dire che il presidente Stefano della giunta era panicato, in panico assoluto, quando ha dovuto rispondere alla domanda che i giornalisti gli ponevano sullo scandaloso comportamento di Vito Crimi. Stefano ha dimostrato con la sua risposta di aver dovuto obbedire a un diktat della sinistra: avanti tutta contro Berlusconi”.

17.00 – Molto duro sulla decisione della Giunta Maurizio Gasparri (Pdl): “Una decisione politica, già ampiamente annunciata, che viola la Costituzione, in particolar modo l’articolo 25. La colpa ricadrà su quanti hanno commesso questa incredibile violazione. C’è ora un’ultima occasione in Aula al Senato per impedire che si compia uno scempio”.

16.59 –  “Quando si e’ chiamati a svolgere un ruolo nelle istituzioni ci si dovrebbe astenere nel creare frizioni. Ma non voglio esprimere altri giudizi”. Così il presidente della Giunta delle elezioni, Dario Stefàno, sul comportamento di Vito Crimi. 

16.56 – Sul voto dell’assemblea del Senato, interviene Michele Giarrusso (M5S): “Ci attendiamo che in aula il voto sia palese. Noi abbiamo fatto il nostro dovere e continueremo a farlo”

16.54 – Reazioni prevedibilmente negative del Pdl alla decisione della Giunta. Il portavoce Daniele Capezzone: “Dalla Giunta viene scritta una pagina nerissima per la democrazia italiana. L’allarme si fa sempre più grave e doloroso per chiunque creda nella democrazia, nello Stato di diritto, nella difesa del diritto non solo di Silvio Berlusconi, ma di molti milioni di italiani, a una piena rappresentanza politica e istituzionale. E tutti, non solo gli elettori di Berlusconi, dovrebbero avere a cuore questi valori”. Deborah Bergamini: “E con oggi il Pd sara’ soddisfatto: i vari Epifani, Franceschini e co. che da mesi ribadiscono ossessivamente la necessità di tenere separate le vicende politiche dal voto in Giunta su Silvio Berlusconi, hanno ottenuto il solo effetto di far prevalere l’odio e la vendetta sugli interessi del Paese e sul voto libero e democratico espresso da milioni di moderati italiani solo pochi mesi fa”. Interviene anche lo stesso Crimi sul suo post “incriminato”:  “Ciò che ho scritto su Facebook è irrilevante rispetto ai lavori della Giunta. Il mio post era satirico e riprendeva cose scritte da altri. Non aveva nulla a che vedere con i lavori della Giunta”.

16.48 –  L’annuncio del voto di Giunta a favore della decadenza è arrivato dopo 6 ore di camera di consiglio dal presidente Dario Stefano: rientrando brevemente in seduta pubblica ha detto che la giunta ”ha deciso a maggioranza di proporre all’assemblea del Senato di deliberare la mancata convalida dell’elezione di Silvio Berlusconi a senatore”. Ora, ha spiegato ancora Stefano, la ”relazione scritta contenente le motivazioni della decisione sara’ sottoposta alla giunta nella prossima seduta, onde poter essere presentata al Senato entro il termine previsto di 20 giorni dall’adozione della decisione”.

16.38 –  La Giunta delle elezioni a maggioranza ha votato a favore della decisione di proporre all’assemblea del Senato la decadenza di Silvio Berlusconi da senatore. La decisione assunta in camera di consiglio e’ stata letta dal presidente Dario Stefano.

16.31 – Il presidente del Senato, Pietro Grasso ritiene ”inqualificabile” il post scritto dal senatore M5S Vito Crimi su Silvio Berlusconi. Ma allo stesso tempo non può intervenire ora sulla Giunta, riunita ora in camera di consiglio, per cui ci sarà un’istruttoria. “In merito alle richieste da piùparti avanzate di sospensione dei lavori della Giunta, si precisa che il ruolo del presidente del Senato, ai sensi del Regolamento per la verifica dei poteri della Giunta, è limitato all’intesa con il presidente della stessa Giunta ai fini della fissazione del giorno e dell’ora della seduta pubblica – scrive il portavoce di Grasso, Alessio Pasquini -. Il presidente del Senato non ha alcuna possibilità nemmeno di comunicare con i componenti della Giunta, in questo momento riunita in camera di consiglio, senza incorrere nella violazione del Regolamento che prevede la segretezza di tale fase del procedimento. Ogni comportamento dei componenti della Giunta che esorbiti dalle funzioni istituzionali, a tal punto da incidere sul regolare andamento dei lavori, richiede una attenta e approfondita istruttoria per stabilire autori, tempi e modalità riconducibili a eventuali violazioni del Regolamento, da sottoporre agli organi competenti sia sotto il profilo disciplinare che regolamentare. In ogni caso il presidente Grasso ritiene del tutto inqualificabile e gravemente offensivo quanto scritto dal senatore Vito Crimi nei confronti del senatore Berlusconi durante la fase pubblica della seduta della Giunta. Anche tale comportamento verrà sicuramente valutato dagli organi competenti del Senato”.

16.09 – Anche il senatore del Nuovo Psi (appartenente al gruppo Gal) Lucio Barani attacca il comportamento di Crimi, ma anche quello dei 5 Stelle Mario Giarrusso e Serenella Fuksia che durante i lavori della Giunta delle elezioni “stanno diffondendo all’esterno, attraverso l’utilizzo di social network, giudizi politici offensivi nei confronti del senatore Silvio Berlusconi, oggetto dei loro lavori (ma Giarrusso e la Fuksia hanno solo postato una loro foto, ndr). Ancor più grave è che tali comportamenti stanno avendo luogo mentre la Giunta è riunita in Camera di Consiglio, ergo nel suo momento più alto, nonché delicato”. Ciò concreterebbe “una violazione del regolamento, specialmente per quanto attiene il vincolo di riservatezza cui sono soggetti i suoi membri nel corso dei lavori, oltre che una violazione dei diritti costituzionali della parte sottoposta a giudizio, dal momento che appare chiaro, sebbene lo fosse già stato fin dalla prima riunione della Giunta, l’assoluta mancanza di terzietà di alcuni senatori da Lei nominati nella stessa e che solamente il Presidente del Senato può rimuovere o sostituire, non essendo prevista neanche l’ipotesi di loro dimissioni”. Il senatore chiede quindi al presidente Grasso di sospendere i lavori della Giunta o annullarne le deliberazioni, altrimenti sarà richiesta una commissione d’inchiesta “per verificare le responsabilità tutte circa il perdurare delle violazioni dei più elementari diritti regolamentari e costituzionali su esposti”.

15.52 – Altero Matteoli (Pdl) ribadisce la necessità di un intervento da parte del Presidente del Senato: “Il presidente del Senato non può non intervenire. Quanto accaduto nel corso dei lavori della Giunta delle Elezioni è clamoroso ed intollerabile, in palese violazione del regolamento. Ci aspettiamo un suo immediato e chiaro atto a tutela della Camera che presiede a nome di tutti i componenti. E’ evidente che la pronuncia, qualunque essa sia, che la Giunta sta per emettere sarebbe illegittima”.

15.43 – Anche la capogruppo M5S al Senato (nel ruolo che per primo ebbe Vito Crimi) Paola Taverna interviene sulla frase del collega: “La battuta del collaboratore del senatore Crimi – che però il collaboratore Nitto ha attribuito a Crimi stesso, ndr – non fa alcun riferimento a decisioni politiche. Se una semplice battuta ironica fosse presa a spunto per interrompere i lavori della Giunta del Senato Italiano – continua Taverna – allora mi chiedo per cosa potrebbe essere presa a spunto una sentenza della suprema Corte di Cassazione. Basta con questa farsa. Il Senato è un luogo politico e i senatori non sono giudici. Quelli si sono già espressi”. Più stringato, su Twitter, il deputato Riccardo Fraccaro: “Schifani tenta il raggiro: stop a Giunta su Berlusconi, Crimi del M5S e’ su Fb! Subito sbugiardato, le frodi hanno le gambe corte:decadenza!”.

15.35 – Polemiche anche nel M5S sul comportamento di Vito Crimi: ne è autore il senatore critico Lorenzo Battista: “Ma io dico, se c’era un momento piu’ inopportuno per scrivere su Berlusconi quello era oggi. I miei complimenti per l’autore. Spero che il post sia dovuto a un’ingenua crisi di visibilità altrimenti ci sarebbe il dolo a suo sfavore”. Il successivo tweet è altrettanto velenoso “Facevi meno danni in giunta quando non ci arrivavi perché ti perdevi per strada!” con riferimento alla polemica quando il collega Mario Michele Giarrusso si autosospese dalla Giunta dopo che Crimi, all’epoca capogruppo, manco’ l’appuntamento per l’elezione del presidente della Giunta stessa.

15.30 – Il premio per la battuta più originale sul “caso Crimi” se lo aggiudica il deputato stellato Walter Rizzetto: “Hai presente quando tirano rigore in finale campionati del mondo e la tele rischia di spegnersi perché qualcuno fa saltar la corrente?”

15.18 – Nemmeno l’Udc Pierferdinando Casini risparmia il senatore M5S Vito Crimi: “La Giunta del Senato non è un plotone d’esecuzione e Silvio Berlusconi ha diritto alle tutele che spettano a qualsiasi altro parlamentare, né più né meno. Vito Crimi ha commesso un fatto inqualificabile sotto il profilo istituzionale e autolesionista sotto quello politico. Confido nella sensibilità del presidente Stefano perché voglia assumere le conseguenti, necessarie iniziative”. Al Pdl risponde invece il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio: “Vedere Schifani usare come pretesto la Pagina Facebook di Vito Crimi per fermare i lavori della Giunta per le Elezioni, mi fa pensare che questi sono davvero alla frutta. Per due motivi: non sanno più che scuse usare per salvare il pregiudicato; non conoscono una mazza di Facebook: le pagine, a volte anche la mia, sono gestite da più persone (i collaboratori). Ogni scusa è buona…avanti con i lavori di giunta”.

15.12 – Critiche anche dal Pd alle parole di Vito Crimi su Berlusconi: “Il suo mi è sembrato un comportamento francamente inaccettabile – dice Valeria Fedeli, vicepresidente del Senato -. Ci sono mille momenti e sedi diverse per esprimere le proprie opinioni -aggiunge- e Crimi da componente della Giunta si era già fatto notare per questa tendenza al punto da rendere necessaria una valutazione complessiva sull’uso delle tecnologie di comunicazione durante le sedute”. 

14.50 –  “La dichiarazione di Adriano Nitto, collaboratore del senatore M5S Vito Crimi, conferma la gravità del fatto. Il post è stato inserito alle 10.04, quando era già in corso l’udienza pubblica della Giunta delle elezioni. La violazione del regolamento del Senato è pertanto palese. E l’eventuale pronuncia odierna sarebbe illegittima”. E’ quanto si legge in una nota dell’ufficio stampa del Pdl al Senato.

14.33 – Dopo aver riferito alla Camera sulla tragedia di Lampedusa, il segretario del Pdl e ministro dell’Interno Angelino Alfano è a palazzo Grazioli, assieme ai capigruppo Pdl Renato Brunetta e Renato Schifani per incontrare Silvio Berlusconi.

14.26 – “E’ inammissibile il comportamento del senatore Vito Crimi che, già riunito in Camera di Consiglio della Giunta per le Elezioni, ha manifestato tutti i suoi pregiudizi nei confronti del presidente Silvio Berlusconi, ingiuriandolo e offendendolo gravemente. Il presidente Schifani bene ha fatto a stigmatizzare tale inqualificabile violazione in una lettera indirizzata al presidente del Senato Piero Grasso”. Lo ha detto il vicepresidente dei senatori del Pdl, Giuseppe Esposito, chiedendo a Grasso di far sospendere immediatamente i lavori della Giunta, interpellando la Giunta per il regolamento, mentre minaccia di far valere in sede europea “omissioni e discordanze con le leggi degli altri Paesi” circa le posizioni di vari senatori che si sono espressi prima della votazione. Anche per l’altro vicepresidente, Maurizio Gasparri, i lavori dell’organo vanno fermati: “Il comportamento dell’esponente del M5S Crimi è inqualificabile ed è la conferma di un esame da parte della Giunta condotto da troppi all’insegna del pregiudizio e di una palese incompetenza”. Da registrare però anche il commento di Adriano Nitto, collaboratore di Crimi: “Il post relativo a Berlusconi è stato inserito alle ore 10,04, prima dell’inizio dei lavori in Camera di Consiglio”.

14.00 Giro-De Lillo (Pdl) ”Siamo esterrefatti. Quando un collega senatore come Vito Crimi (M5S) aggredisce il nostro leader Silvio Berlusconi con odio fisico e dunque razzistico e linguaggio nazistoide, quello che offende la dignità non solo morale ma corporea dell’avversario, e lo si fa profittando di un nostro manifesto pensato e offerto come atto di solidarietà a Silvio Berlusconi, quando accade tutto questo, violando peraltro le regole di riservatezza e di segretezza di una camera di consiglio, allora vuol dire che Berlusconi è un nemico politico da abbattere fino al vilipendio”.

13.45 Gelmini (Pdl) “Comportamento Crimi del M5S inammissibile”

“Durante i lavori della Giunta, di cui fa parte, il senatore Vito Crimi ha postato un commento insolente su Berlusconi per il solo fatto che alcuni simpatizzanti hanno dimostrato la loro vicinanza al Presidente affiggendo nella capitale manifesti in suo sostegno. Mentre altri esponenti 5 Stelle, sempre in giunta, giocano sui Social Network… Sono queste le presone che dovrebbero giudicare in modo imparziale e sereno?”

13.30 Lite Schifani-M5S – Cosa dice il regolamento del Senato?

Secondo il Regolamento del Senato all’art. 19, comma 2, i senatori nominati dal presidente del Senato a comporre la Giunta non possono rifiutare la nomina e non possono nemmeno dare le dimissioni. L’unica possibilità prevista è che il presidente del Senato “può sostituire un componente della Giunta che non possa per gravissimi motivi partecipare, per un periodo prolungato, alle sedute della Giunta stessa”

13.15 La richiesta di Schifani di sospendere i lavori della Giunta è specificamente rivolta al presidente Dario Stefano e al presidente del Senato Pietro Grasso. Schifani “Con quanto apparso sulla pagina Fb di Crimi si è consumata un’ulteriore anomalia che conferma la fondatezza della richiesta di ricusazione di alcuni componenti dell’organismo”

13.05 Schifani (Pdl) chiede immediata sospensione lavori Giunta “Crimi (M5S) inficia validità decisione”

12.50 Schifani (Pdl) ‘Denunciamo al presidente Grasso un fatto gravissimo: mentre la Giunta delle Elezioni è in Camera di Consiglio, l’esponente del Movimento 5 Stelle, Vito Crimi, sta esprimendo su Facebook giudizi volgari e offensivi contro il presidente Berlusconi, violando il regolamento del Senato. Un comportamento intollerabile che conferma la bontà della nostra richiesta di ricusazione di alcuni membri della Giunta ed inficia gravemente la legittimità dei lavori del collegio”.

12.45 Giro (Pdl) “Affissi manifesti per sostenere Berlusconi e la sua onorabilità”

“Insieme al collega Stefano De Lillo ho voluto far affiggere a Roma un manifesto in difesa dell’onorabilità di Silvio Berlusconi nel giorno in cui una giunta del Senato ne deciderà ingiustamente la decadenza da parlamentare dichiarandone addirittura la indegnità. Una vicenda della quale dovremmo tutti vergognarci”.

12.35 Sette tv straniere accreditate a Palazzo Madama per seguire i lavori della Giunta per le elezioni. Presenti le emittenti Al Jazeera Balcans, le due televisioni nazionali tedesche ZDF e ARD, la norvegese NRK, la radio televisione svizzera RSI, la Reuters, e la TV 2 Denmark.

12.25 Francesco Paolo Sisto (Pdl) “Non basta definire inelegante l’atteggiamento assunto oggi dalla Giunta per le elezioni; il rifiuto di discutere ha trasformato un organo di garanzia a contenuto giurisdizionale in un tribunale di guerra”.

Per Sisto “la guerra, tutta politica, è nei confronti di Silvio Berlusconi: in nome dell’obbligazione di risultato di eliminarlo dal Parlamento non contano i diritti, le regole, le cautele. E l’apparente aplomb del presidente Stefano costituisce l’ulteriore beffa alla disapplicazione del principio che la legge è uguale per tutti. Il livello di inciviltà che si è toccato in questa vicenda lascia senza parole, c’è modo e modo di non essere imparziali.”

12.18 Vito Crimi (M5S) membro della Giunta delle elezioni, non rinuncia alla battuta sui social network e, postando la foto di un manifesto che recita “Silvio non mollare”, commenta “Spero non intenda ‘non rilasciare peti e controlla l’incontinenza” Nessun riferimento, per il momento, al merito dei lavori della Giunta.

12.10 Nichi Vendola (Sel) “Credo che si tratti di una vicenda che ha di fronte un esito che non è scontato per ragioni di politica, è scontato per ragioni di giustizia.

Vendola ha aggiunto: “Abbiamo sollevato una questione fondamentale – ha aggiunto che e’ rivelatrice della qualità della società in cui viviamo e la questione è il rispetto del principio di uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge. Lo ripeto perché questo principio fonda la storia della modernità e della democrazia, e se si abbatte questo principio credo che precipitiamo nella società in forma di giungla, nella società in cui si salva chi è più forte, chi e’ più potente”

12.05 Mentre la Giunta per le Immunità del Senato è riunita in camera di Consiglio, sui social network si leggono messaggi dei componenti del M5S. Nessun riferimento alla decisione che stanno per prendere, ma Michele Giarrusso pubblica persino una foto sua e di Serenella Fucksia, la collega grillina che gli siede accanto, durante la seduta. 

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11.55 Michaela Biancofiore (Pdl) “Oggi con un patto politico, con una decisione che mette i membri della giunta tutti fuori legge, verrà espulso dal parlamento – contro la Costituzione, contro i nostri codici, contro la giurisprudenza vigente, l’uomo che gli italiani hanno scelto per oltre venti anni democraticamente nelle urne elettorali e al quale hanno affidato il proprio destino. Oggi, ora, in questi minuti, muore la giustizia in Italia , muore l’idea che la giustizia sia uguale per tutti – ed è bene che soprattutto coloro che siedono al governo in posizione di potere e di incisività sappiano che condividono questa enorme responsabilità innanzi al Paese e alle persone che avrebbero ancora voglia di credere nelle istituzioni”.

11.30 Benedetto della Vedova di Scelta Civica componente della giunta “decisione giunta non precostituita”

11.20 Nota congiunta degli avvocati di Silvio Berlusconi Franco Coppi, Piero Longo e Niccolò Ghedini.

“Il diritto ad un giudizio imparziale è evidente fondamento di ogni procedimento in un sistema democratico. Molti dei componenti della Giunta delle elezioni del Senato si sono già più volte espressi per la decadenza del Presidente Berlusconi. Non vi è dunque possibilità alcuna di difesa né vi è alcuna ragione per presentarsi di fronte a un organo che ha già anticipato, a mezzo stampa, la propria decisione”.

11.15 “Io ho un mandato tecnico” sottolinea ancora l’avvocato Salvatore Di Pardo di fronte a chi insiste sul fatto che il suo assistito, Ulisse Di Giacomo, sia un senatore del Pdl e che dunque si tratti di fuoco amico nei confronti di Berlusconi. Poi ricorda di essere stato incaricato come legale anche della vicenda elettorale in Molise, impugnando le elezioni in favore del centrodestra, quasi a sottolineare indirettamente che non e’ una questione di appartenenza politica.

10.40 Conclusa in Giunta delle Elezioni del Senato la relazione del presidente e relatore Dario Stefano che ha ricostruito la cronistoria dei fatti che hanno portato la vicenda Berlusconi all’esame del Senato. E’ intervenuto anche all’avvocato Salvatore Di Pardo in rappresentanza di Ulisse Di Giacomo, primo dei senatori non eletti in Molise, circoscrizione scelta da Berlusconi al momento della proclamazione della sua elezione. I banchi della difesa di Berlusconi, al momento, sono invece vuoti. Adesso i componenti della Giunta possono rivolgere domande che saranno formulate dal presidente Stefano.

9.30 Ieri Berlusconi ha confermato, dopo averlo preannunciato nelle scorse settimane, che non avrebbe partecipato alla riunione della giunta. E non ci sono neanche i suoi avvocati, contrariamente a quanto era trapelato nelle ultime ore. Vista l’assenza degli avvocati di Silvio Berlusconi all’udienza pubblica della Giunta per le Immunità del Senato nessuno, al momento, parlerà in sua difesa. Interviene subito dunque la controparte, l’avvocato Salvatore Di Pardo in rappresentanza di Ulisse Di Giacomo, primo dei non eletti in Molise.

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COSA E’ SUCCESSO NEL PDL PRIMA DELLA GIUNTA

“Questi giudici – ha dichiarato ieri Berlusconi – non si possono considerare imparziali ed obiettivi perché hanno espresso il loro pensiero in maniera pubblica”. Cosa che “in un organo giurisdizionale non si può fare”. Berlusconi ha anche aggiunto “quella contro Mediaset è una sentenza politicizzata” contro la quale si ricorrerà alla Corte Europea. “E’ una sentenza politica indegna, architettata a tavolino per fare fuori il leader del centrodestra”.

Sempre nella giornata di ieri, secondo indiscrezioni, Berlusconi avrebbe incontrato oltre al presidente dei senatori del Pdl Renato Schifani, anche gli altri esponenti della Giunta del Pdl. 

In vista della giornata di lutto nazionale proclamata per la tragedia di Lampedusa, nel centrodestra si era ipotizzato che la fissazione dell’udienza sarebbe potuta slittare. Ma sul punto, l’articolo 14 del Regolamento della Giunta è chiaro: la data dell’udienza pubblica viene fissata dal presidente della Giunta, d’intesa con quello del Senato. E questa non potrà essere differita, “tranne in caso di forza maggiore”.

Secondo quanto si apprende, il presidente della Giunta Dario Stefano in apertura di seduta commemorerà la strage di immigrati, ma i lavori andranno avanti come previsto. E dopo la seduta pubblica, nella quale potranno parlare solo il relatore (che, dopo la bocciatura della relazione di Augello, è Stefano), le parti, di persona o attraverso i propri avvocati, e i componenti della Giunta (che potranno rivolgere domande solo attraverso il presidente), i “commissari” si riuniranno in Camera di Consiglio per decidere. La decisione, dice l’art,17 del regolamento, “deve essere adottata subito o, in casi eccezionali, non oltre 48 ore”. E deve “immediatamente” essere letta dal Presidente in seduta pubblica.

Poi, Stefano dovrà scrivere una relazione con la decisione presa che dovrà essere presentata al Senato “entro 20 giorni” dalla decisione della Camera di Consiglio. Quindi dovraà passare il vaglio dell’Aula. A scrutinio segreto.