Pdl, Fitto vuole il Congresso, Quagliariello dice no “Il leader ora è Alfano”

06/10/2013

Nel Pdl lo scontro tra filogovernativi capitanati da Angelino Alfano e l’ala dura del partito sembra non conoscere fine. I lealisti avrebbero trovato in Raffaele Fitto il loro portavoce. Lui, uomo forte del partito, in un’intervista al Corriere afferma di voler “l’azzeramento di tutti gli incarichi di partito e la convocazione di un congresso straordinario”. Una sfida diretta al segretario del Pdl Angelino Alfano che negli ultimi giorni ha chiesto a Berlusconi la testa dei falchi e una modernizzazione della classe dirigente del partito. Fitto questo lo sa e per questo parte all’attacco. “Siamo in tanti e abbiamo deciso di chiamarci lealisti – spiega – siamo quelli che non si limitano solo ad inviare comunicati stampa quando viene commesso un gravissimo atto come in Giunta in Senato, siamo quelli leali con Berlusconi e le sue politiche”. Fitto non nasconde che con Alfano i rapporti sono ai minimi termini. “In questo periodo io non condivido la sua azione politica, che rischia di costruire un centro politicamente subalterno alla sinistra”. In ogni caso “noi sosterremo lealmente il governo e senza alcuna ostilità. Vigileremo però con molta attenzione per evitare che un governo di larghe intese si trasformi in un governo di sotto intese”.

Raffaele Fitto

Ma l’idea di un “congresso Pdl” viene bocciata dal ministro Gaetano Quagliariello, uno dei filogovernativi più vicini ad Alfano. “Non ci saranno liste di proscrizione – rivela in un’intervista a Repubblica e a Libero – ma la leadership del segretario non si discute più. Sarà  lui a sfidare la sinistra nel 2015, insieme alla classe dirigente che è stata accanto a lui in questi giorni”. Porte chiuse quindi ai falchi e porte aperte a chi immagina un partito che si muove con la “bussola del Ppe ed è vicino al centro, a Udc e Scelta Civica” senza però aderire “ad un centrino con una somma di nomenklature”. Ora, conclude Quagliariello, si “riparte da Alfano , liberato dal piombo dell’estremismo e delle oligarchie”.