Lo sfogo di Berlusconi “Non voglio mica fare la fine della Timoshenko”

“Non voglio mica fare la fine della Timoshenko, Putin mi aveva avvertito”. E’ un Silvio Berlusconi abbattuto quello che si rivolge agli europarlamentari Pdl che gli fanno visita a Palazzo Grazioli. Il Cavaliere è stanco e provato. Le divisioni interne al partito, le difficoltà nel gestire la lotta tra falchi e filogovernativi, lo stanno logorando. Sia ad Alfano che a Fitto l’ex premier ha chiesto unità. Ma il suo richiamo sembra essere caduto nel vuoto.

 

Per quanto riguarda i suoi problemi con la giustizia l’ex premier non si aspetta regali da nessuno. E lo dice apertamente ai suoi ospiti. “Altro che amnistia o indulto, dalla sinistra non mi aspetto niente”. E’ uno sfogo continuo quello di Berlusconi. E’ convinto che dietro alle sue condanne e a tutti i processi in cui è coinvolto ci sia dietro un preciso piano politico per farlo fuori politicamente e sì anche economicamente. “Mi hanno voluto ammazzare anche economicamente. Ho dovuto dare 500 milioni a De Benedetti, ma se il 51% delle azioni di Mondadori che possiedo valgono solo 162 milioni” è il lamento che ripete a chi gli fa visita. Il Cavaliere sembra aver perso lo smalto dei suoi tempi migliori. Ormai è stanco anche di combattere. “Se qualcuno deciderà di andare via, io non posso certo impedirlo. Farò di tutto per far sì che ciò non accada – ha detto allargando le braccia – ma l’impossibile non riesco ancora a farlo”.