Lupi: “Primarie anche nel Pdl, basta personalismi”

Lupi: “Primarie anche nel Pdl, basta personalismi”

Maurizio Lupi, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, colomba del Pdl, interviene sull’attuale situazione politica. Intervistato da Maria Latella a Sky Tg24, l’esponente azzurro ammonisce il partito a non perdersi e dividersi sui nomi. “Dico no a personalismi, le divisione nel nostro partito sarebbero drammatiche”.

Lupi traccia poi un’analisi delle ultime travagliate settimane che hanno caratterizzato il centrodestra. “Qual è la ragione per la quale in una settimana abbiamo perso 8 punti e ora in una nuova settimana ne abbiamo ritrovati 4 e siamo in testa nei sondaggi?”, si è chiesto facendo riferimento alla decisione di Berlusconi di appoggiare, alla fine, il governo Letta.

Noi rappresentiamo con forza la maggioranza degli italiani – ha aggiunto – Berlusconi è il leader del nostro partito, votato da milioni di cittadini ed è la forza che ci mette insieme. Il segretario è Angelino Alfano. Mi sembra che oggi debba essere così”. Porte chiuse, dunque, alle ambizioni per la segreteria di Raffaele Fitto, che sembra dire che “poiché non è caduto il governo, deve cadere Alfano”.

In relazione al futuro, dal ministro arriva un’apertura al metodo delle primarie: “Le primarie sono certamente uno strumento più innovativo che le tessere e la conta delle correnti”, ha chiarito, e “nella prospettiva di future elezioni le primarie possono essere modo per sceglier un leader e una classe dirigente nuova se Berlusconi non si ricandiderà”.

Infine una battuta anche sull’alleato di governo, il Partito democratico, alle prese con il congresso: “Sull’amnistia Renzi cerca consensi a destra come a sinistra, più che dimostrare che sta facendo politica che richiede responsabilità”.

“L’amnistia e l’indulto sono stati richiesti e provocati da intervento fortemente elevato dal Presidente della Repubblica, che ha posto il tema del dramma. Ha posto il tema del dramma della carceri. Per una volta il Pd e il futuro segretario del Pd la smettano di pensare se le cose possono essere fatte o non fatte pensando a Berlusconi, all’unico nemico che ha tenuto unita l’opposizione.

 

(Alessandro Genovesi)