La “decadenza” di un leader: l’andamento della fiducia in Berlusconi nel 2013

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La “decadenza” di un leader: l’andamento della fiducia in Berlusconi nel 2013

Quando già nell’allora PDL si discuteva di primarie per scegliere il nuovo leader, ormai dodici mesi fa il 2012 era invece terminato con l’ennesimo ritorno in scena di Silvio Berlusconi, il quale aveva in seguito guidato il centrodestra con un’aggressiva campagna elettorale ad un sostanziale pareggio alle elezioni politiche di fine febbraio, pur perdendo rispetto al 2008 alcuni milioni di voti. Il 2013 che si avvia oggi a conclusione è stato però, per l’indiscusso leader del centrodestra dell’ultimo ventennio, senza dubbio l’anno più difficile. Per la condanna definitiva nel Processo Mediaset e la condanna in primo grado nel Processo Ruby. Per l’interdizione politica e la conseguente espulsione dal Parlamento dopo 19 anni. Non ultimo, per il sempre più marcato declino della fiducia nei suoi confronti da parte degli elettori: quest’ultimo aspetto emerge infatti dai dati settimanalmente rilevati dai sondaggi SWG e Ixé a partire dalla seconda metà di marzo, fino alla scorsa settimana.

Dopo le elezioni politiche di febbraio, da marzo fino a fine luglio, la fiducia nel quattro volte Presidente del Consiglio è oscillata fra il 24 e il 28 per cento, con in particolare un leggero calo dopo la formazione del Governo delle “larghe intese” a fine aprile, già recuperato con l’inizio di giugno. La flessione significativa avviene però dopo la sentenza di condanna in Cassazione a quattro anni di reclusione per frode fiscale: dal 28% del 1° agosto, a inizio settembre avevano ancora fiducia in lui il 24% degli italiani, per poi declinare ulteriormente fino al 18% del 4 ottobre, all’indomani della rinnovata fiducia al Governo Letta, dopo che lo stesso Berlusconi aveva annunciato la sfiducia del PDL in aperto dissenso con i ministri PDL guidati da Angelino Alfano. Il dato varia poco anche nel corso del mese di novembre, caratterizzato dalla frantumazione del PDL e dalla rinascita di Forza Italia, per poi avere addirittura un lieve rimbalzo positivo fino al 23% in seguito alla votazione sulla decadenza in Senato, avvenuta il 27 novembre, nonché alla decisione di Forza Italia di uscire dalla maggioranza di governo: sembrerebbe, quindi, che l’attacco da parte del centrodestra e dello stesso Berlusconi nei confronti degli avversari politici del centrosinistra e del Movimento 5 Stelle che hanno votato compattamente per la decadenza in applicazione della Legge Severino, abbia in quel momento parzialmente ricompattato il sostegno verso l’ex Cavaliere. Nel mese di dicembre, però, il trend negativo è ripreso fino al 20% della rilevazione del 13 dicembre, evidenziando come non più di un quinto degli italiani sia ormai intenzionato a dare credito al leader che ha caratterizzato gli ultimi venti anni della storia politica italiana.