Governo pronto a cancellare il ‘Superbollo’

Governo pronto a cancellare il 'Superbollo'

Governo pronto a cancellare il ‘Superbollo’ per ridare ossigeno al mercato delle auto di lusso

Si incontreranno la prossima settimana, tra martedì e mercoledì, il governo e gli esponenti del settore auto, per decidere sulla sorte del “superbollo”, la sovrattassa sulle auto di lusso introdotta nel Luglio 2011 dal governo Berlusconi – prevedeva il pagamento di 10 euro per ogni Kw dopo i 225 – in seguito potenziata da Monti.

In realtà, secondo indiscrezioni raccolte da Adnkronos, la decisione sarebbe ormai stata presa: il provvedimento, contenuto nel decreto “Salva Italia” approvato dal governo di Mario Monti, molto probabilmente verrà abolito. Tuttavia dal Ministero dell’Economia e delle Finanze si smentisce la notizia: “non è allo studio nessun provvedimento che preveda l’abolizione del bollo”.

Eppure già a Settembre, il viceministro all’Economia Luigi Casero, aveva dichiarato che il “superbollo” introdotto nel Gennaio 2012 e calcolato in base alla potenza e non in base all’effettivo valore dell’auto – prevede il pagamento di 20 euro per ogni Kw dopo la soglia dei 185 (251 CV) nella sua ultima versione – “è stato sbagliato metterlo e costa pochissimo toglierlo”. Casero ha inoltre più volte indicato la tassa “come esempio di politica fiscale da abbandonare”: secondo le stime delle associazioni della filiera automotiva (Fiat, Anfia, Anrae, Federauto e Aci) il provvedimento si è dimostrato fortemente improduttivo per lo Stato, infatti, si prevedeva di incamerare 168 milioni di euro, alla fine ne risultano solo 93.

Luigi Casero, viceministro Economia, Governo Letta

 

Quest’anno si calcola anche che, sempre lo Stato, avrebbe perso 140 milioni di mancate entrate fiscali e altrettanto mancati introiti (93 milioni di Iva, 13 milioni per il superbollo, 19,8 milioni di bollo delle Regioni, 5,2 milioni di IPT alle Province, 9 milioni di addizionale sull’RCA).

L’eliminazione della tassa, invece, avrebbe un basso impatto nel breve periodo e assicurerebbe un aumento degli introiti per lo Stato nel medio periodo.

In Italia la vendita di auto di lusso è crollata a vantaggio dei mercati stranieri, soprattutto quello tedesco e dei paesi dell’Est, causando forti perdite a un indotto non indifferente per guadagni e per impiego di manodopera.