Cuperlo e Gotor (Pd) all’attacco di Renzi

cuperlo pensa alle dimissioni dopo lo scontro con renzi

Acque agitate in casa Partito Democratico: dopo le forti parole di Civati e Fassina alla Camera dei Deputati, adesso anche Gianni Cuperlo, ex candidato alla segreteria del Pd, attacca Renzi e la sua nuova squadra.

“Si è prodotta una ferita, è indubbio”. Esordisce così l’ultimo segretario della Federazione Giovani Comunisti Italiani. Certo, questo non porterà alla “scissione”. Anzi: “io lavorerò – dice Cuperlo – con lealtà perché superi i traguardi che ha indicato”. Ora l’obiettivo è quello di “aiutare il governo a non fallire per il bene del Paese.

L’ex candidato alla segreteria, però, torna sull’argomento doppio incarico (segretario di partito e presidente del consiglio: una sovrapposizione inaccettabile per il dalemiano). Ecco perché chiede di risolvere la situazione, cercando – al contempo – di capire quale sia il “futuro per il primo partito della sinistra”. La sfida è quindi quella di “dare anima e un corpo sociale a una sinistra che si è smarrita come l’ombra di Peter Pan”. Cuperlo guarda alla sua area politica: “non funziona dire che la diade uguaglianza/diseguaglianza può essere scalzata dalla coppia vecchio/nuovo o lento/rapido”. Ed aggiunge: “ridurre la sinistra alla sola leva del governo è stato l’errore più tragico del ventennio e riprodurlo sarebbe sciagurato”.

Ma nel Partito Democratico bolle qualcosa di più in pentola: anche il senatore Miguel Gotor (area di riferimento bersaniana) fa sapere come abbia “votato la fiducia per disciplina di partito”, ma non “una fiducia in bianco: valuterò di volta in volta”. A Gotor, intervistato da Il Corriere della Sera, non convince la presenza di Federica Guidi nella squadra di Governo: lei è “portatrice di un conflitto di interessi evidente di natura famigliare. Se avvenisse la conferma di Catricalà come sottosegretario sarebbe grave perché il ministero dello Sviluppo economico ha anche delle competenze su un settore nevralgico come quello delle telecomunicazioni”. Sul governo “ci sono impronte del conflitto di interessi e di una intesa con Berlusconi – critica il senatore dem –, il quale non a caso avrebbe detto ‘abbiamo un ministrò. Questa anomalia va denunciata”.

Gotor non ci sta: vuole il leader di Forza Italia fuori dai giochi governativi: “il governo Renzi nasce con la manina di Berlusconi” e il passaggio di Renzi da Palazzo Vecchio a Palazzo Chigi è arrivato “attraverso una interlocuzione con l’ex premier”. Anche lui, come Cuperlo, desidererebbe scissi i ruoli di segretario di partito e di Presidente del Consiglio: “sarebbe opportuno che i due ruoli restassero autonomi”, ricordando l’imbarazzante situazione di Ciriaco De Mita come segretario Dc e premier (1988).

Redazione