Platini “In Russia i Mondiali del 2018”, ma è guerra con Blatter

Platini-Blatter

L’immortale numero 1 della FIFA contro Le Roi, Michel Platini. Nella lontana Astana, location scelta per il Congresso Uefa, si sta scatenando una guerra d’altri tempi tra i due boss del calcio mondiale. Platini, il presidente dell’Uefa, durante il suo discorso d’apertura del Congresso, ha attaccato duramente Sepp Blatter “basta nascondersi caro Blatter, bisogna agire”.

“CE NE OCCUPIAMO NOI O LEI ? “ – Al Congresso si parla di un argomento che sta a cuore di tutti, la third party ownership, ovvero la proprietà del cartellino di un giocatore a terzi che non siano società. Fenomeno assai curioso, che l’Uefa vuole combattere ma che è in grande aumento negli ultimi anni: un esempio su tutti, il fuoriclasse brasiliano del Barcellona Neymar, il cui cartellino era quasi per metà di proprietà della Sonda, una società leader in questo settore. “Caro Blatter, devi aver coraggio politico di affrontare il problema”, chiede Platini al colonnello svizzero, ribadendo la linea Uefa “non voglio più essere il tuo complice”.

IL DOPO BLATTER – Non bastavano i già tanti ( forse troppi ) problemi legati ad un Mondiale in Brasile alle porte e che si ritrova con qualche stadio ancora da consegnare. Non bastavano nemmeno i dubbi attorno alla neonata Nations League, esperimento curioso che prenderà il via tra qualche anno. Tra il colonnello svizzero e l’ex numero 10 juventino è ufficialmente guerra, anche in vista dell’imminente scadenza del lunghissimo mandato di Blatter. “Solo io posso battere Blatter”: queste le parole di Platini.

IN UCRAINA C’ERANO TUTTI” – Le Roi interviene anche sul caso Crimea, chiarendo la posizione dell’Uefa. “Nel 2012 agli Europei”, dichiara “i capi di Stato e Governo non volevano mettere piede in Ucraina, ma poi Monti e Rajoy ci sono andati”. Platini, infine, attacca duramente chi vuole boicottare i Mondiali del 2018 in Russia, per protestare contro l’intervento in Crimea: “chi chiede questo non sa nulla di sport, ma quando c’è una manifestazione sportiva chiedono di non andarci”.