Nomine Consulta e Csm, giornata decisiva Forza Italia e PD

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Nomine Consulta e Csm, giornata decisiva Forza Italia e PD

Oggi potrebbe essere il giorno decisivo per l’elezione dei componenti della Corte Costituzionale e del Consiglio Superiore della Magistratura. Ieri è arrivata l’ennesima fumata nera, nonostante sia andata in porto l’elezione di tre componenti del Csm: Casellati (area FI), Bene (area PD) e l’ex ministro Balduzzi (area SC) hanno infatti superato di misura il quorum previsto di 482 voti.

STOP PER VIOLANTE E BRUNO – Nulla da fare invece per Donato Bruno e Luciano Violante, i due candidati “forti” di PD e FI per la Consulta. Entrambi non sono riusciti a superare il quorum di 570 voti, fermandosi molto lontano: 530 per Violante, uno in meno per Bruno. Ed oggi alle 18 è convocato il voto che potrebbe essere decisivo, sia per l’elezione dei membri che per la tenuta complessiva del patto del Nazareno. Non ce l’ha fatta nemmeno Luigi Vitali, indicato al Csm nel trio di nomi spedito ieri a tutti i parlamentari di Forza Italia.

BRUNETTA: VIOLANTE GARANTISTA – Da Forza Italia arriva un plauso all’indicazione di Luciano Violante da parte del PD. A parlare è Renato Brunetta, intervistato da ‘Repubblica’: “Un grandissimo uomo delle istituzioni, un grande giurista, un garantista. Mi considero ben rappresentato nella Consulta da lui, oltre che da Bruno, ovvio”. E poi aggiunge, a proposito dello stop di ieri: “È una fumata nera che vale una fumata bianca. I due candidati hanno raggiunto o sfiorato quota 530 e questo vuol dire che il patto regge e che quasi certamente nelle prossime ore avremo i due nuovi giudici della Consulta”. Ma non si parli di estensione del Patto del Nazareno: “Non confondiamo. Questo è un accordo istituzionale tra il Pd e Forza Italia. Il Patto del Nazareno è altra cosa, riguarda la riforma costituzionale col superamento del bicameralismo e la riforma elettorale”. Brunetta difende l’ormai tramontata candidatura di Catricalà – “era stata eccellente, evidentemente non adeguatamente spiegata ai gruppi” – e annuncia che FI insisterà su Vitali al Csm.

GIACHETTI (PD) E I PROBLEMI DI FI – Per l’esponente democratico Roberto Giachetti invece la lettura è diversa: “I voti che mancano a Bruno sono l’inevitabile vendetta di quelli sconfitti su Catricalà. Pensate che chi sosteneva il candidato Catricalà il giorno dopo abbia preso bene il cambio di candidato? Direi proprio di no”. Dopo l’analisi della scarsa compatteza di FI, Giachetti rassicura sulla compattezza del suo partito: “all’ultima votazione Violante ha preso 530 voti. Il Pd tiene. Secondo me, tra i nostri non sono mancati più di 20 o 30 voti. Del tutto fisiologico. Nulla di comparabile al caso Prodi. Lì fu un’operazione organizzata; qui è qualche arrabbiatura individuale. Quando si procede a voto segreto è assolutamente fisiologico che ci sia qualche manifestazione di dissenso. Il voto segreto è lo sfogatoio dei mal di pancia”.

GRILLO: “E’ IN CORSO UN RICATTO” – In mattinata anche Beppe Grillo ha commentato lo stallo sulle votazioni del Csm. In questo momento in Parlamento è in corso un ricatto! – ha scritto il leader del Movimento 5 Stelle sul blog in un post intitolato “Violante, un maggiordomo alla Consulta”- Ci hanno proposto uno scambio di voti: se non voteremo Luciano Violante alla Corte Costituzionale, non appoggeranno il candidato del Movimento Cinque Stelle. Denunciamo questo ricatto e la visione da vecchia politica. Noi non voteremo mai Violante!”

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