Sondaggio Swg: PD al 41,5%, si tagli alle regioni ma senza nuove tasse

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Sondaggio Swg: PD risale al 41,5%; si tagli alle regioni ma senza nuove tasse

Eccoci nuovamente all’appuntamento con l’istituto Swg che venerdì 31 ottobre ha diffuso i dati del suo sondaggio settimanale.

Questa volta partiamo dalle intenzioni di voto, che mostrano un PD in grande forma dal punto di vista elettorale, nonostante i numerosi dissidi interni lo abbiano visto come un partito sull’orlo della scissione. Nel momento dello scontro con il sindacato, il Partito Democratico sale al 41,5% (+0,9), a discapito delle forze politiche minori orbitanti nell’area governativa: NCD perde lo 0,4 e scende al 3,8%, calo anche per Scelta Civica allo 0,3% (-0,2) e per altre liste (-0,2). Nel complesso, i partiti che sostengono il governo si consolidano al 45,9% (+0,2).

Si ridimensiona il Movimento 5 Stelle, che ottiene un 18% spaccato (-0,5), mentre segnali di ripresa si riscontrano in Forza Italia al 16,3% (+0,6); molto bene anche la Lega Nord al 9% (+0,5), ma Fratelli D’Italia è in calo al 3% (-0,6).

Nell’area di sinistra, SEL si posiziona al 2,5%, con una fuoriuscita dello 0,4 che forse va a rimpinguare il Partito della Rifondazione Comunista all’1,7% (+0,5) e i Verdi allo 0,9% (+0,2).

Venendo al altri quesiti, Swg ha domandato agli elettori di centrodestra quale fosse un leader credibile come alternativa a Matteo Renzi. L'”altro Matteo”, ossia il segretario leghista Salvini, sembrerebbe essere il più apprezzato, con un 24% di preferenze, seguito da Giorgia Meloni al 17% e Marina Berlusconi al 15%. Meno speranze in Alfano all’8% e in Corrado Passera al 5%. Va notato che un altro 24% non indica alcuno di questi.

Il quesito seguente riguarda invece i tagli alle regioni per 4 miliardi di euro presenti nella Legge di Stabilità del Governo Renzi. Il 48% degli intervistati, quasi un italiano su due, pensa che siano appropriati in quanto nelle regioni ci sarebbero molti sprechi. Un 24% pensa che un taglio sia opportuno, ma quello previsto sarebbe eccessivo. Infine, il 19% ritiene che i tagli siano già stati effettuati e che non sarebbe giusto ridurre ulteriormente i trasferimenti.

 

 

Tuttavia, nonostante i tagli, è il 73% dei rispondenti che rifiuta un incremento delle tasse regionali, che difficilmente sarà scongiurabile se il Governo intenderà apportare altri tagli alle regioni.