Quirinale, Napolitano si prepara all’addio. Renzi: “No problemi su elezione presidente”

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Le prossime elezioni del Capo dello Stato rischiano di essere ancora più ingarbugliate di quelle avvenute l’anno scorso: un lento stillicidio che fece implodere il Pd e dimettere l’allora segretario Bersani, ripristinando lo status quo con Napolitano nuovamente al Colle. Anche perché il Parlamento è lo stesso e i 101 franchi tiratori che impallinarono Prodi siedono ancora a Montecitorio e Palazzo Madama.

Quirinale, il peso dei dissidenti M5S

C’è però una variabile “impazzita” destinata a sparigliare le carte in tavola: i grillini dissidenti. Da quando è iniziata la legislatura, tra espulsioni e addii, il numero di onorevoli (anzi, cittadini) fuoriusciti dalla chiesa di Grillo ha raggiunto quota 23. Ma all’interno dello stesso Movimento Cinque Stelle sono circa 25 i parlamentari che cantano fuori dal coro (alcuni già con la valigia in mano): la loro voce potrebbe unirsi a quella degli ex pentastellati, contribuendo a spostare gli assetti nella partita per la successione al Colle. Magari appoggiando Prodi, chissà.

Il M5S si muoverà come sappiamo: saranno indette le quirinarie e il nome più votato dalla base sarà quello appoggiato dai rappresentanti al momento delle votazioni. I grillini però non escludono che per l’elezione del Presidente della Repubblica si possa ripetere lo schema adottato per la Consulta. Barbara Lezzi ha affermato: “Siamo pronti a sederci al tavolo con il Pd come abbiamo fatto per l’elezione del Csm. Noi abbiamo le nostre quirinarie, poi se il Pd ha già un nome noi lo proporremo ai nostri iscritti”.

Berlusconi: “No a tecnici al Quirinale”

Silvio Berlusconi è stato esplicito sull’identikit del prossimo inquilino del Quirinale: “Dovrà essere un politico, di lungo corso, esperto e non di provenienza comunista”. Insomma, niente tecnici. L’ex premier lo ha ribadito ieri sera nel corso di una cena con i deputati, spendendo qualche parola anche sul Patto del Nazareno: “Forza Italia voterà le riforme pur restando all’opposizione”. L’abbraccio con Renzi, ha affermato Berlusconi, “ci è pesato molto”, ma è imprescindibile per l’elezione di un Capo dello Stato “condiviso”.

Pd e Forza Italia litigano sulla tempistica

Tra Pd e Forza Italia è guerra “psicologica” sulla tempistica delle riforme. Gli azzurri vorrebbero prima eleggere il nuovo Presidente e poi votare l’Italicum. Il Pd mostra insofferenza verso la “melina” forzista e non manca di sottolinearlo. Accuse rispedite al mittente dal consigliere politico di Forza Italia, Giovanni Toti, il quale ha ricordato la lealtà di Forza Italia sulle riforme.

Boschi: “C’è intesa tra Pd e Forza italia sui tempi”

In mattinata poi arriva il chiarimento di Maria Elena Boschi: “Sui tempi c’è sempre intesa con Forza Italia. Il calendario prevede che l’8 gennaio saremo in Aula alla Camera con la riforma costituzionale e contemporaneamente al Senato procederemo con la legge elettorale”. Il 13 gennaio però scade il semestre europeo a guida italiana, data che coincide con la deadline presidenziale. E le priorità, a quel punto, cambierebbero.

Napolitano: “Non c’erano alternative a Renzi”

Quella portata avanti dal premier Matteo Renzi è “un’opera difficile e non priva di incognite”. Ma soprattutto non c’erano “alternative per chi, come noi, crede nelle potenzialità di questo Paese”. Lo ha sottolineato il presidente Giorgio Napolitano parlando al Corpo diplomatico al Quirinale. “L’opera portata avanti dal presidente Renzi e dal Governo” rappresenta “un coraggioso sforzo per eliminare alcuni nodi e correggere mali antichi che hanno frenato lo sviluppo del Paese e sbilanciato la struttura della società italiana e del suo sistema politico”.

Napolitano: “Imminente conclusione mio mandato”

Giorgio Napolitano conferma che il suo mandato presidenziale è quasi giunto al termine: “La prossima fine di questo anno 2014 – dice il capo dello Stato in occasione della presentazione degli auguri del Corpo Diplomatico al Quirinale – e l’imminente conclusione del mio mandato presidenziale, inevitabilmente ci portano a svolgere alcune considerazioni sul periodo complesso e travagliato che stanno attraversando l’Italia, l’Europa ed il mondo”.

Renzi e Quirinale: “Non avremo problemi su elezione Capo dello Stato”

Il presidente del Consiglio Matteo Renzi è arrivato a Bruxelles per partecipare al vertice europeo che si aprirà nel pomeriggio, l’ultimo sotto presidenza italiana. Prima del summit, il premier parteciperà ad una serie di eventi: una conferenza sul trattato transatlantico tra Ue e Stati Uniti, una conferenza dal titolo ‘Italia innovation day’ e poi la riunione dei leader del Pse, che presiede il vertice.

L’Italia non avrà alcun problema per l’elezione del prossimo presidente della Repubblica: “Credo che il Parlamento abbia imparato la lezione dell’aprile 2013 e riuscirà a fare quello che deve nei tempi stabiliti”. Lo afferma da Bruxelles il premier Matteo Renzi nel giorno in cui Napolitano ha annunciato la fine imminente del suo mandato.