Sondaggio Piepoli: PD perde un punto, il M5S lo guadagna (23/06)

Nel sondaggio Piepoli (intenzioni di voto al 22 giugno 2015) il M5S al 23% riduce di due punti il distacco con il PD, oggi stimato al 34,5%. Lega Nord terza con 16,5% e Forza Italia all'11%

Sondaggio Piepoli: il M5S riduce di due punti il distacco con il PD, anche se resta ampio

Dal sondaggio settimanale dell’Istituto Piepoli diffuso dall’agenzia nazionale di stampa ANSA martedì 23 giugno 2015.

Rispetto alla rilevazione precedente vi è una variazione che balza subito all’occhio: il M5S cresce di un punto e il PD, al contrario, lo perde. Ciò – si badi bene – non significa automaticamente che quel punto di elettori del Partito Democratico ora voterebbe compatto il M5S, ma è possibile che ci siano state anche delle variazioni intermedie verso un’altra forza politica di “transizione” (che potrebbe essere, ad esempio, la Lega Nord) che complessivamente dal punto di vista numerico risulta stabile, anche qualora fosse stata investita da un flusso in entrata proveniente dal partito in calo e in uscita dal partito in ascesa.

A prescindere da questa ipotesi, che riteniamo non peregrina, il Partito Democratico è ora stimato al 34,5% mentre il Movimento 5 Stelle è al 23%, secondo Piepoli. Sarebbero dunque 11,5 i punti che separano la prima dalla seconda forza politica nazionale, un divario inferiore rispetto a quei 13,5 punti della scorsa settimana. Se questa tendenza si confermasse anche nelle prossime rilevazioni, il M5S potrebbe avvicinarsi ulteriormente al PD, anche se l’ipotesi di un sorpasso sembra ancora molto lontana; poco importa: in un eventuale ballottaggio si sfideranno le due liste più votate e, a meno che lo schieramento di centrodestra non si presenti sotto un simbolo unitario, al momento i due sfidanti che concorrono al premio di maggioranza sono PD e Movimento 5 Stelle.

Le altre forze politiche rimangono stabili nei loro consensi: la Lega Nord, terzo partito in Italia, avrebbe il 16,5%, mentre Forza Italia l’11%. Secondo Piepoli entrerebbero alla Camera dei Deputati anche Fratelli d’Italia, con il 4%, e Sinistra Ecologia Libertà al 3,5%, mentre resterebbe esclusa la coalizione centrista di governo “Area Popolare” costituita da UDC e NCD, sebbene il 2,5% non sia poi così distante dalla soglia del tre percento fissata come sbarramento dalla nuova legge elettorale “Italicum 2.0” che, lo ricordiamo, entrerebbe in vigore tra un anno.