Genovese, la Camera dice sì all’arresto

La Camera, dopo una giornata di polemiche, ha votato sì a maggioranza all’arresto del deputato Pd Francantonio Genovese. La proposta favorevole alla misura cautelare in carcere, presentata dalla Giunta per le Autorizzazioni di Montecitorio, ha ottenuto 371 voti favorevoli e 39 voti contrari. Francantonio Genovese, accusato di associazione a delinque, riciclaggio, peculato e truffa, non nutriva molte speranze. Lo aveva confidato ad amici e parenti. Ora si costituirà a Messina, dove abita.

La mattinata convulsa aveva creato una situazione di stallo fino al primo pomeriggio quando è intervenuto il premier Matteo Renzi in persona per dettare la linea ai suoi. Si vota: “il Pd chiede di votare subito, oggi stesso, per l’arresto di Genovese con voto palese”.

Il caso. Il 18 marzo il gip di Messina aveva emesso un ordine di custodia cautelare nei confronti del deputato democratico per associazione a delinquere finalizzata al peculato, alla truffa e al riciclaggio ma, per più di un mese e mezzo, Montecitorio ha taciuto. La scorsa settimana, la svolta. La giunta guidata da Ignazio La Russa ha votato contro la relazione di Antonio Leone (Ncd) che profilava un carattere di fumus persecutionis nella richiesta. Così quest’oggi il relatore Pd Fazio ha sostenuto l’appoggio ad un voto favorevole all’arresto. La Camera alle 13.45 ha votato per la sospensione dei lavori così da procedere con il voto.

La conferenza dei capigruppo infine ha deciso per lo scrutinio palese. Il Pd nei giorni scorsi sembrava essere il partito più indeciso: sapeva che qualche franco tiratore ci sarebbe stato e allo stesso tempo c’era la paura che con il voto segreto molti grillini avrebbero votato contro l’arresto così da poter far ricadere la responsabilità sui deputati democratici. “Abbiamo votato a favore – ha dichiarato il capogruppo di FI Renato Brunetta – per evitare possibili strumentalizzazioni del voto segreto. Erano state avanzate ipotesi di voto di alcuni gruppi in difformità rispetto a quanto dichiarato, in particolare da parte del M5s”. Intanto su facebook molti 5 stelle gioiscono: “abbiamo vinto noi”. Anche il capogruppo Pd alla Camera Roberto Speranza ha spiegato la situazione e il perché del voto palese: “C’era la volontà di imbastire una trappola da parte dei 5 Stelle, avrebbero annunciato di votare in un modo ma nel segreto dell’urna avrebbero fatto un’altra cosa per poi scaricare sul Pd tutta la responsabilità. Oggi invece – ha aggiunto il capogruppo – è emersa una circostanza nuova: tutti i gruppi hanno assicurato che avrebbero votato in modo palese. Questo fatto nuovo toglie ai grillini la possibilità di fare imboscate”.

 

Giacomo Salvini