Sondaggio SWG: M5S e Lega si rafforzano, NCD non entrerebbe in parlamento (02/10)

Sondaggio SWG, le intenzioni di voto al 2 ottobre: PD al 36%, M5S al 25,5%, Lega Nord al 15,5%, Forza Italia all'11,7%

Sondaggio SWG del 2 ottobre 2015: molti italiani chiedono meno potere per le banche, ma paradossalmente la maggior parte di essi è favorevole all’abolizione del contante

Come di consueto al venerdì mattina esce il report settimanale con il sondaggio SWG che nei giorni precedenti ha posto ad un campione rappresentativo di 1000 italiani maggiorenni, attraverso la compilazione di un questionario online, alcune domande di attualità politica e le intenzioni di voto.

Sondaggio SWG: le intenzioni di voto

In questa rilevazione, rispetto a quella precedente, le variazioni più significative riguardano il Movimento 5 Stelle, che cresce al 25,5% (+0,6) e la Lega Nord al 15,5% (+0,5). Tuttavia possiamo notare che risultano in lieve crescita anche gli altri due partiti maggiori, ovverosia il Partito Democratico, che raggiunge il 36% (+0,2), e Forza Italia, oggi stimata all’11,7% (+0,1).  Stabile al 3,2% Fratelli d’Italia.

Allora chi cala? A farne le spese maggiormente sono le micro-liste sotto al mezzo punto percentuale singolarmente, che complessivamente valgono l’1,8% (-0,6). Continua a perdere colpi anche Sinistra Ecologia Libertà, che otterrebbe appena il 2% (-0,3) secondo questo sondaggio SWG. Parimenti, la coalizione centrista di Area Popolare, formata da UDC con Nuovo Centro Destra, oggi si collocherebbe sotto la soglia di sbarramento del tre percento e quindi con il suo 2,8% (-0,2) non avrebbe la quota di voti necessaria per consentirle di ottenere seggi alla Camera dei Deputati, secondo la nuova legge elettorale Italicum-Espositum che potrà essere utilizzata a partire dal prossimo luglio. Permane ampiamente sotto lo sbarramento anche il Partito della Rifondazione Comunista, che vale lo 0,8%, penalizzato anche dalla scarsa visibilità mediatica.

Sondaggio SWG: cosa cambiare nel capitalismo?

I mali del sistema capitalistico sono sotto gli occhi di tutti, ma l’istituto SWG ha chiesto di indicare cosa bisognerebbe cambiare innanzitutto, sempre ammettendo che sia possibile farlo.

Tre le risposte ricorrenti: limitare il potere di banche (46%) e multinazionali (35%) e favorire una migliore redistribuzione dei redditi (38%). Molto meno consenso per la proposta liberista di deregolamentazione del mercato, che incontra il favore appena dell’11% degli intervistati.

Sondaggio SWG: l’abolizione del contante

Talvolta si sente parlare di alcune proposte per l’abolizione del contante, al fine di rendere tutti i pagamenti perfettamente tracciabili grazie a transazioni telematiche. Ciò potrebbe scoraggiare l’evasione fiscale, incrementare le entrate tributarie e consentire politiche monetarie più efficaci, mentre chi vorrebbe mantenere la cartamoneta teme violazioni della privacy, oltre a un calo dei consumi e un incremento del potere delle banche e  degli intermediari finanziari, che incasserebbero maggiori commissioni e sarebbero gli unici custodi dei nostri risparmi, con l’impossibilità di compiere la prudente scelta tradizionale di custodire i soldi sotto al materasso per ogni evenienza.

Nonostante gli italiani siano per un ridimensionamento del potere delle banche, come si evinceva dal quesito precedente, la maggior parte degli intervistati è abbastanza (32%) o molto (21%) favorevole all’eliminazione totale della cartamoneta in un futuro prossimo.