Alessandro Di Battista non è il nuovo Berlinguer, ma è molto meglio della merda che ha intorno – parola di Fedez

Alessandro Di Battista, volto di Fedez

Alessandro Di Battista non è il nuovo Berlinguer, ma è molto meglio della merda che ha intorno – parola di Fedez

Fedez da quando ha visto la sua stella decollare nel mondo dello spettacolo, non ha fatto mancare le sue opinioni sulla politica, nello stile che conviene a un rapper trasgressivo naturalmente, quindi con scontri più o meno forti, ma sicuramente mediatici con politici di vario livello, come con Gasparri, o con Salvini dopo un atto simil-teppista di Fedez stesso.

E non ha mai nascosta la sua aperta simpatia per il Movimento 5 Stelle, per cui ha rilasciato varie dichiarazioni di appoggio, e in particolare per Di Battista

Alessandro Di Battista – Fedez, un’intesa e un’amicizia da più di un anno

Fedez era stato anche l’autore dell’inno del M5S per il raduno del Circo Massimo, e in quell’occasione aveva dichiarato che Alessandro Di Battista era la vera e propria star del movimento, e anche a marzo di quest’anno aveva ribadito di essere suo amico, anche se lo vedeva sempre così occupato che non si poteva neanche “parlare di figa”.

Oggi in una intervista su Vanityfair Fedez parla non solo di politica ma anche di sè, della propria vita e delle origini a Buccinasco, semplice, umile, ma non difficile: “Buccinasco non è il Bronx, e sa essere molto borghese… Non mi è mai mancato niente e non mi hanno neanche mai sparato a una gamba… Qui da noi, in Italia, nessuno può vantare le biografie dei rapper americani ed è stato triste ascoltare storie familiari di sofferenza che poi abbiamo scoperto essere completamente false”.

Sul Movimento 5 Stelle ribadisce: “Mi dà fastidio quando vengo dipinto come un fanatico che si ucciderebbe per loro… Le mie aspettative nei confronti della politica sono basse e il M5S è la migliore tra le pessime proposte sul terreno. Finché non c’è un condannato per mafia nelle loro fila, continuo a preferirli al resto della truppa… Le scie chimiche rappresentano l’alba, la loro Prima Repubblica. Si sono evoluti, potrebbero essere poco esperti, confusionari o addirittura incompetenti, ma almeno sono onesti… Sbagliano, cazzo se sbagliano. Di Battista non è il nuovo Berlinguer, ma è molto meglio della merda che ha intorno“.

Un messaggio probabilmente in linea con quello di moltissimi giovani disincantati dalla politica e senza una identità ideologica precisa, che ormai in pochi possono vantare