Pd: al via la Leopolda, Cuperlo verso il sì

Pd, Cuperlo in primo piano, Renzi in secondo

Pd: al via la Leopolda, Cuperlo verso il sì

Leopolda edizione numero 7 al via. Nella storica stazione di Firenze, ieri, è partita la kermesse del Pd, che durerà fino a domenica. Ad aprirla, il premier Matteo Renzi che sale sul palco con uno dei suoi fedelissimi: il parlamentare Matteo Richetti. Qualche gag tra i due per rompere il ghiaccio, ma subito gli attacchi agli avversari non si sono fatti attendere. “È che voi governate con Verdini e Alfano, ci dicono. Invece, loro che vogliono votare No con CasaPound e Brunetta va bene” ha detto Renzi. Quindi, la stoccata a Matteo Salvini. “Salvini è meraviglioso” ha affermato il segretario dem “perché ce l’ha sempre con l’Europa tranne il 27 del mese quando va a prendere lo stipendio”.

Pd: al via la Leopolda, Cuperlo verso il sì

Dopo gli attacchi, la presentazione del programma. Ci sarà l’imprenditore Brunello Cucinelli, che illustrerà il suo progetto per Norcia. L’industriale, infatti, ha affermato che contribuirà nella ricostruzione della cittadina umbra, distrutta dal terremoto. Sempre in tema di sisma, l’amatriciana solidale. Quindi, il tema del referendum e i tavoli tematici. Oltre al ministro Maria Elena Boschi, sono attesi gli interventi di alcuni costituzionalisti per il sì. E c’è chi, tra la platea renziana, spera nella comparsa di Roberto Benigni.

Da Firenze, però, gli occhi saranno puntati su Roma. Con grande attenzione, infatti, si segue il lavoro della commissione che sta studiando le modifiche da apportare all’Italicum. Come ricorda il Corriere della Sera, in giornata dovrebbe essere firmato il documento, nel quale si prospettano alcune modifiche. Tra queste, la rinuncia al ballottaggio, il premio di maggioranza alla coalizione e la sostituzione delle preferenze con i collegi.

Attesa per ciò che farà Gianni Cuperlo. Secondo Ansa e Corsera,  l’ex segretario di Sinistra Giovanile sarebbe orientato verso il sì, pur continuando a mediare con la minoranza Pd.

Ma proprio la minoranza Pd boccia le modifiche. Dal palco della Controleopolda di Foggia, Roberto Speranza continua la sua battaglia per il No al referendum. Per il parlamentare lucano, infatti “riforma costituzionale e legge elettorale sono due pezzi della stessa riforma. E’ sempre più chiaro, giorno dopo giorno, che è l’unico modo per cambiare veramente la legge elettorale”.

Come riporta Via Solferino, poi, Speranza ha chiuso anche a Cuperlo: “Gianni, il tempo è scaduto”. Duro anche Davide Zoggia, che ha accusato Renzi di aver “ideato la commissione per spaccare il Pd”.

Quando la campagna elettorale entra nel vivo, con lo sprint dell’ultimo mese, anche Silvio Berlusconi torna in campo. Come ricorda La Stampa, infatti, partirà a breve Missione Italia, con la carovana dei Cinquecento, pronti a girare l’Italia per dire “No” alla riforma costituzionale. “I sondaggi dicono che la mia discesa in campo può spostare dai 5 punti percentuali in su” afferma l’ex Cavaliere, che si è detto deluso da Renzi.

Come sostiene il quotidiano torinese, studiando le mosse del segretario del Pd, Berlusconi starebbe pensando ad una comunicazione mirata per target. Se, poi, va cauto sui sondaggi, l’ex Cav dice la sua sull’affluenza: “Chi non va a votare fa un favore a Renzi”.

In sostanza, come sostiene La Stampa, Berlusconi avrebbe fatto due conti. Renzi e il Sì dovrebbero riuscire a mobilitare circa 15 milioni di persone, comprendendo gli italiani all’estero. Quindi, il No dovrebbe convincerne altrettanti. Dunque, per l’ex Cav, perché la partita possa andare a favore del No dovrebbe votare circa il 60% degli italiani, ovvero 30 milioni di elettori.