Matteo Orfini è il nuovo presidente del Pd , Renzi: “40,8% risultato da far tremare i polsi”

orfini pd

E’ Matteo Orfini, leader dei Giovani Turchi, il nuovo presidente del Partito Democratico. Ad indicare il suo nome è stato lo stesso Matteo Renzi, durante l’assemblea Pd, “Per la presidenza del Pd propongo una guida non espressione della maggioranza del partito: Matteo Orfini, per la formazione politica che ci ha visto tante volte dividerci ma perchè nel partito ci si sta rispettandosi”. Il nome di Orfini però non ha convinto tutte le anime del partito. Tra questi, Pippo Civati e  Stefano Fassina che ha dichiarato: “Orfini è un dirigente di primissima qualità ma non mi sembra risponda ai criteri di un figura superparters”. Intanto Orfini ha rivelato quale sarà il suo primo passo da presidente: “Chiederò di incontrare i senatori che si sono auto sospesi, per aiutare a superare l’impasse nella quale ci siamo ritrovati”.

 

RENZI “40,8% RISULTATO DA FAR TREMARE I POLSI” – “Ciascuno avverta l’emozione che questo risultato del 40,8% alle Europee, lo carica di una responsabilità che fa tremare i polsi. Il 40,8 per cento se diciamo che lo abbiamo raggiunto perchè siamo stati bravi noi, lo perdiamo subito. Se lo consideriamo un investimento per cambiare l’Italia, allora sarà per noi non un punto di arrivo ma un modo per ripartire perchè i cittadini ci hanno detto: se fallite voi, non ce n’è più per nessuno”. Con queste parole Matteo Renzi apre il suo intervento all’assemblea Pd che designerà il prossimo presidente del partito. Il premier indica poi i tre temi su cui “dovremo giocare la battaglia delle prossime settimane: l’Europa, la disoccupazione sconvolgente giovanile e una gigantesca campagna per l’educazione e la scuola”. “Il Pd – aggiunge Renzi – va in Ue non per farsi spiegare cosa deve fare ma con l’orgoglio di chi ha il coraggio e l’intelligenza di proporre soluzioni che pensano più alle imprese e alle famiglie e meno a chi in questi anni in Ue ha vissuto solo di rendita”.

IRONIA SUI CINQUE STELLE –  “In tre anni hanno preso tre capoluoghi di provincia. Mancano centocinque anni e avranno in mano l’Italia. Basta avere un pò di pazienza e toccherà a loro”.

POLITICA NON SI PUO’ FARE PER TUTTA LA VITA – “Non è più immaginabile l’idea di un’esperienza politica che si fa per tutta la vita. Lo dico innanzitutto a me”. “Tutti noi nuova generazione dobbiamo avere il coraggio di dirci che la politica non si può fare per la vita: si deve provare l’ebbrezza di fare altre cose. Non è più tempo di politica per sempre”.

“CHI HA NOTIZIE SU REATI, SI PRESENTI A PALAZZO GIUSTIZIA” – “Chi tra di noi ha informazioni e notizie di reato, per rispetto al Pd e ai volontari delle Feste dell’Unità, salga i gradini del Palazzo di Giustizia e lo dica ai magistrati. Questo è il Pd, non per voglia di giustizialismo, ma per rispetto alle donne e agli uomini che lavorano alle feste dell’Unità e tengono aperte le sedi del partito”. Il premier poi  fa riferimento alla vicenda del sindaco di Venezia, Orsoni, che ieri si è dimesso dalla sua carica. “Quando uno di noi, iscritto o meno, patteggia per una operazione di finanziamento illecito, chiediamo di fare passo indietro. Chi patteggia significa che è colpevole, chi è colpevole è giusto che non faccia il sindaco”. “Sulla corruzione siamo quelli che non fanno sconti a nessuno, neanche a noi stessi” ha aggiunto.

RIFORMA LEGGE ELETTORALE PRIMA DI SETTEMBRE – “A settembre, dopo la riforma della legge elettorale, realizzeremo un impegno preso durante le primarie, un impegno vincolante e lo faremo d’accordo con esponenti maggioranza e parlamento: quello sui diritti civili” rivela il premier che poi aggiunge “Nel 2015 realizzeremo finalmente in Italia il quoziente familiare”.

“PD NON ESPELLE NESSUNO, MA NO RICATTI” – Renzi si rivolge poi ai 14 senatori del Pd che si sono autosospesi. “Non mandiamo via nessuno, ma non possiamo permettere a qualcuno di ricattare con la sua presenza la posizione del Pd. Ci sono regole per i membri delle commissioni parlamentari e incassando un grande applauso dalla platea”. E ancora: “Renziani? È una malattia. Così come i cuperliani, bersaniani, civatiani: ci dividiamo sulle idee non sui cognomi”

“SU RAI VA APERTA DISCUSSIONE, SIAMO A BIVIO” – “La discussione sulla Rai va aperta sul serio. Siamo a un bivio” ha detto Renzi, sottolineando che la Rai deve “essere davvero servizio pubblico e compiere un’azione culturale”.

CIVATI, RENZI NON MI È PIACIUTO, TONI NON DISTENSIVI –  “L’intervento di Renzi non mi è piaciuto, è stato molto ammiccante sulla sinistra ma sfugge al punto politico su tante cose. Un lungo e enciclopedico affresco e sulle riforme i toni del premier sono stati tutt’altro che distensivi”. Lo afferma Pippo Civati a margine dell’assemblea del Pd, evidenziando come sui “nodi veri aspettiamo. Alcune cose che Renzi dice le abbiamo proposte mille volte, mi sembra che ci sia un eccesso di uso della parola riforme”.