Grillo: nel decreto PA c’è la depenalizzazione di un reato commesso da Renzi

Grillo e i suoi scatenati da tre settimane a questa parte. Dopo la sconfitta alle elezioni europee, il Movimento 5 Stelle su social network e blog vari ha cominciato una campagna di scontro frontale con Renzi ed altri dirigenti democratici. Particolarmente con gli esponenti del Governo. Oggi tocca a Marianna Madia essere centro di un post da parte di Grillo sul suo blog.

‘Causus belli’ è la riforma della Pubblica Amministrazione che, da pochi giorni a questa parte, è il cuore del dibattito politico. Marianna Madia, Ministro per la Pubblica Amministrazione e la Semplificazione del Governo Renzi, è centro delle attenzioni dei pentastellati per un paragrafo all’interno del decreto PA. Un piccolo comma che, secondo Il Fatto Quotidiano, cancellerebbe una condanna ricevuta da Renzi nel 2011. Su beppegrillo.it l’ex comico genovese riprende le parole del decreto: “in ragione della temporaneità e del carattere fiduciario del rapporto di lavoro si prescinde nell’attribuzione degli incarichi dal possesso di specifici titoli di studio o professionali per l’accesso alle corrispondenti qualifiche ed aree di riferimento”. Questa norma permette a Grillo di collegarsi con una “vicenda della Corte dei Conti” che, secondo il sito dagospia.com, avrebbe condannato Renzi a causa dell’assunzione nel suo staff di non laureati Spiega la vicenda ilfattoquotidiano.it: Renzi sarebbe stato condannato da quella Corte per danno erariale (fu “responsabile dell’assunzione irregolare di quattro persone nello staff della sua segreteria, con contratti a tempo determinato”).

Grillo allaccia la nuova norma e la condanna: “con questa norma sarà possibile inquadrare un funzionario in ogni categoria, a prescindere – e cita il comma ‘incriminato’ – ‘dal possesso di specifici titoli di studio o professionali’ ”. Il leader dei 5 Stelle attacca: “il fato vuole che sia proprio la causa scatenante del procedimento in Corte dei Conti (le quattro segretarie del suo staff prive di laurea)”. Poi il paragone con Berlusconi: “di sicuro una coincidenza, altrimenti qualcuno potrebbe dire che Renzi fa come Berlusconi, si scrive le leggi su misura per uscire da processi scomodi. Ricordate la depenalizzazione del falso in bilancio nel 2002, che consentì all’ex premier di venire assolto perché ‘il fatto non è più previsto dalla legge come reato’? Vogliamo fare i furbi? Ah… avete il 40 percento”.

Daniele Errera