Report Bankitalia, Italia divisa anche sulla crescita

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Un paese “a due velocità”. Così il Sole 24 Ore ha descritto, in sintesi, l’ultimo rapporto della Banca d’Italia sull’economia nostrana. Il dato del report intitolato, appunto, “L’Economia nelle regioni italiane nel 2013” mette in evidenza una questione tanto centrale quanto, per certi versi, preoccupante: l’Italia è tornata a spaccarsi anche sul fronte della recessione, la caduta del Pil del 2013 non è stata omogenea nelle diverse parti della penisola. Maggiore il calo al sud (-4%) che fa molto peggio anche rispetto al 2012 (-2,5%) e minore al nord (-1,8%) migliorando il dato dell’anno precedente (-2,5%).

L’area più “virtuosa” è ancora una volta il nord-ovest che passa da un -2,3% del 2012 a -0,6% nel 2013. Anche il centro e il nord-est migliorano: da -2,5% del 2012 a -1,8% del 2013, il primo, mentre il secondo passa da -2,5% a -1,5%. Rimane, però, il gravoso problema del meridione e su questo si sono espressi i tecnici di Palazzo Koch: “si scorge l’emergere di segnali di ripresa, sebbene ancora moderati e differenziati tra le diverse aree. Il riavvio dell’attività delle regioni centro-settentrionali non si è ancora esteso a quelle meridionali, meno aperte agli scambi internazionali”. L’anno venturo dovrà essere certo più fortunato, anche perché tutti gli indicatori hanno il segno “meno” davanti.

Anche la fotografia delle esportazioni ricalca i dati del Pil: crescita al nord, stabilità al centro, calo nel Mezzogiorno. Nel meridione si è anche avuto un calo maggiore dei consumi e degli investimenti rispetto alle altre zone d’Italia. “Nell’industria in senso stretto”, si legge nel report, “il valore aggiunto ha evidenziato nel 2013 una flessione in tutte le aree, più intensa nel Mezzogiorno e al Centro. L’indicatore del livello degli ordini  ha fatto, però, registrare sempre nel corso del 2013 una tendenza positiva: gli ordini sono, infatti, tornati a crescere nelle regioni centro settentrionali, trainati dalla componente estera e accompagnati da un decumulo delle scorte; e anche nel Mezzogiorno si è registrata una ripresa degli ordinativi, sebbene più lenta che nelle altre aree”.

Infine il lavoro, da cui passa gran parte delle sorti del nostro paese. Quattro giovani su 10 sono disoccupati e anche in questo ambito le differenze geografiche sono abissali: il tasso di disoccupazione nel 2013 ha raggiunto il 19,7 % nel Sud e il 9,1% al Centro Nord. Pari rispettivamente al 43 e al 23%.

 

Giacomo Salvini