Elezioni politiche 2018: iter di formazione del Governo, tutte le fasi

elezioni 2018

Elezioni politiche 2018: iter di formazione del Governo, tutte le fasi.

Le elezioni politiche 2018 hanno dato i loro risultati. Che per il momento parlano di ingovernabilità e incertezza. Saranno giorni di trattative per trovare una formazione di governo efficiente e una maggioranza il più possibile stabile. Ma, esattamente, come funziona l’iter di formazione del Governo? Si tratta di una procedura particolare, composta da diverse fasi, che adesso andremo a elencare. Intanto, potrebbe essere utile fare un ripasso della Costituzione Italiana; più nello specifico, nel capitolo dedicato al Governo. Iniziamo quindi dall’articolo 92, che così recita.

Il Governo della Repubblica è composto dal Presidente del Consiglio e dei Ministri, che costituiscono insieme il Consiglio dei Ministri. Il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei Ministri e, su proposta di questo, i Ministri.

Tuttavia, primo di questo passaggio, c’è tutta una fase iniziale da affrontare.

Elezioni politiche 2018: formazione del Governo, le fasi iniziali

L’iter di formazione del Governo deve infatti passare per 2 (o 3) fasi preliminari alla nomina. Che poi porteranno alle due fasi conclusive, quali sono il giuramento e la fiducia. Elenchiamo dunque le prime fasi.

Elezioni politiche 2018: iter formazione Governo, Incarico e Nomina

Seguono quindi altre due fasi importanti, che adesso andremo a specificare.

Elezioni politiche 2018: formazione del Governo, Fiducia e Giuramento

A questo punto siamo arrivati alle fasi conclusive della procedura di formazione del Governo; vale a dire il Giuramento e la Fiducia. Torniamo a fare riferimento alla Costituzione, e nello specifico agli articoli 93 e 94. Il primo recita quanto segue.

Il Presidente del Consiglio dei Ministri e i Ministri, prima di assumere le funzioni, prestano giuramento nelle mani del Presidente della Repubblica.

Il giuramento si legittima con una formula rituale che recita così. “Giuro di essere fedele alla Repubblica; di osservarne lealmente la Costituzione e le leggi. E di esercitare le mie funzioni nell’interesse esclusivo della nazione”.

L’articolo 94, invece, si presenta come segue.

Il Governo deve avere la fiducia delle due Camere. Ciascuna Camera accorda o revoca la fiducia mediante mozione motivata e votata per appello nominale. Entro dieci giorni dalla sua formazione il Governo si presenta alle Camere per ottenerne la fiducia. Il voto contrario di una o d’entrambe le Camere su una proposta del Governo non importa obbligo di dimissioni. La mozione di sfiducia deve essere firmata da almeno un decimo dei componenti della Camera e non può essere messa in discussione prima di tre giorni dalla sua presentazione.

Il voto di fiducia rappresenta l’ultimo step indispensabile affinché il nuovo Governo possa assumere pieni poteri politici e cominciare ad attuare il programma già concordato al momento della Nomina.

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