Elezioni 2018: ultime notizie: Di Maio si ritira? Scontro nel M5S

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Elezioni 2018: ultime notizie: Di Maio si ritira? Scontro nel M5S

Oggi il secondo giorno di consultazioni tra Presidente della Repubblica e forze politiche. Il dialogo in chiave governo è destinata a entrare nel vivo: Mattarella oggi incontrerà Pd (10), Forza Italia (11), Lega (12) e Movimento 5 Stelle (16.30). Inoltre, molti nodi venuti al pettine nell’ultimo mese verranno del tutto esplicitati.

Innanzitutto, il Movimento 5 Stelle non è disposto a trattare sul premier, invece, per quanto riguarda le alleanze, si esclude a priori un qualunque dialogo con Forza Italia. Quindi, la Lega, nonostante i tentativi di avvicinamento ai pentastellati, ha finora rifiutato qualsiasi accordo; in parallelo, il Carroccio ha rifiutato anche di negoziare con il Pd che, dal canto suo, intende restare all’opposizione.

Elezioni 2018: ultime notizie: Di Maio si ritira? Scontro nel M5S

Insomma, i veti incrociati hanno creato una matassa che al momento pare molto difficile districare. Dunque, l’unico che potrebbe fare una mossa decisiva, cioè Matteo Salvini, si limita a ribadire che se “tutti sono fermi e nessuno si muove”, allora, “si va a votare”.

Ecco che si arriva ai dilemmi interni ai 5 stelle. Come riferisce Dagospia, si starebbe consumando uno “scontro” ai vertici del partito vista la situazione di stallo. Allo stato dei fatti, i 5 stelle non possono governare da soli; d’altra parte, potrebbero governare con il centrodestra: a quel punto il problema consisterebbe nel dover scendere a patti con Silvio Berlusconi, oltre al fatto che Salvini sembra aver chiuso le porte di Palazzo Chigi a Di Maio.

In pratica, allearsi con altre forze politiche per i pentastellati equivarrebbe a rinunciare a buona parte del proprio programma; oppure obbligherebbe Di Maio a un passo indietro sulla Presidenza del Consiglio. Ora, a quanto riferiscono le indiscrezioni, per Davide Casaleggio bisogna andare al governo – a qualsiasi costo – e dimostrare di saper governare; anche se non si realizzerà tutto il programma, gli elettori capiranno. In parallelo si muove Beppe Grillo; il fondatore sa bene che dove governa il Movimento perde voti: l’ideale sarebbe tirarsi fuori dalla rissa e lasciare la “patata bollente” nelle mani di Renzi e Berlusconi.

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