Rinnovo contratto sanità: accordo firmato, via agli aumenti di stipendio

Rinnovo contratto sanità: accordo firmato

Rinnovo contratto sanità: accordo firmato, via agli aumenti di stipendio.

Chiuso definitivamente il rinnovo contratto sanità con l’accordo firmato dopo che lo scorso 15 maggio la Corte dei Conti ha dato l’ok. E quindi al via gli aumenti stipendio per l’intero comparto, con la contentezza di alcuni e l’insoddisfazione degli altri. Nella schiera dei soddisfatti rientrano Sergio Venturi, Presidente del Comitato di Settore Regioni-Sanità; questi ha voluto segnalare i mesi di lavoro che hanno portato a un risultato interessante. Sul testo del contratto Venturi ha fatto presente come siano state “individuate le migliori soluzioni contrattuali possibili in un momento di scarsa disponibilità di risorse economiche”. Una scarsa disponibilità causata anche dal mancato incremento del fondo sanitario nazionale. Tra gli elementi di pregio del nuovo contratto segnalati da Venturi spiccano il sistema delle indennità e degli incarichi, finalizzato a “migliorare le condizioni dei lavoratori del settore”.

Entusiasmo è stato registrato anche dalle parti di FLC Cgil, per voce della segretaria generale Serena Sorrentino. Ma dopo la chiusura definitiva sul nuovo contratto valido per il triennio 2016-2018, adesso l’attenzione è già puntata sul nuovo contratto per il triennio 2018-2021, che si comincerà a discutere a partire da quest’autunno con il nuovo governo in carica.

Rinnovo contratto sanità: chi ha firmato l’accordo e chi no

A firmare il contratto sono stati i sindacati Cgil, Cisl, Uil, Fials, Fsi e Confsal. Hanno invece preferito non apporre la loro firma i due sindacati infermieristici, Nursing Up e Nursind. A tal proposito, Nursing Up ha comunicato il proprio parere negativo sul nuovo contratto, reo di penalizzare gli infermieri italiani. Per voce del presidente Antonio De Palma, “i cambiamenti preannunciati non sembrano lasciar presagire nulla di nuovo, in particolar modo sotto il profilo economico”. I problemi segnalati da De Palma sono nel mancato intervento sul “deprecabile impianto di attribuzione degli incarichi”; ma anche sul fatto che “non si elimina la deroga al riposto continuativo di 11 ore per la pronta disponibilità passiva”. E infine “si mantiene fermo il sistema delle indennità”.

Rinnovo contratto sanità: le principali novità

Come scritto sopra il nuovo CCNL del comparto sanitario è valido per il triennio 2016-2018 e scadrà quindi il 31 dicembre di quest’anno. Tra le principali novità spicca l’istituzione di una Commissione paritetica finalizzata a revisionare il sistema di classificazione professionali; a essa spetterà il compito di stilare un documento da consegnare ai sindacati che dovrà contenere alcuni punti chiave. Da un nuovo metodo di classificazione del personale a una analisi delle declaratorie; passando per una valutazione degli strumenti utili allo sviluppo delle competenze professionali; la riparametrazione di progressione economica del personale sanitario inerente a ciascuna specifica categoria; la suddivisione del personale in 4 macro aree professionali (sanitarie, socio-sanitarie, amministrazione dei fattori produttivi e tecnico-ambientale); nonché segnalare nuovi profili non sanitari, e infine analizzare l’attuale sistema delle indennità sempre considerando lo sviluppo dei modelli di classificazione professionale.

Per quanto riguarda l’orario di lavoro, questo consisterà in 36 ore settimanali, che possono essere suddivise in 5 giorni da 7 ore e 12 minuti o 6 giorni da 6 ore. Il riposo consecutivo giornaliero, infine, non dovrà essere inferiore a 11 ore.

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