Pensioni ultime notizie: Quota 100 impossibile, Boeri non dà speranze

Pensioni ultime notizie: Quota 100 impossibile per Boeri

Pensioni ultime notizie: Quota 100 impossibile, Boeri non dà speranze.

La politica e più in particolare il contratto di Governo interessa anche il tema pensioni. Le ultime notizie a riguardo interessano la proposta di introdurre Quota 100, un’ipotesi però giudicata da diverse figure praticamente impossibile da realizzare. La colpa è dei costi che sarebbero più alti di quelli preventivati dal programma; ma soprattutto che salirebbero di anno in anno. Il presidente dell’Inps Tito Boeri ha ribadito il concetto, avvertendo Lega e Movimento 5 Stelle sulle azioni che compiranno sul tema pensionistico.

Pensioni ultime notizie: perché Quota 100 è impossibile

Il capitolo del nuovo contratto di governo sulle pensioni non è molto ampio. In questo si ribadiscono cose già note, presenti nel programma elettorale della Lega, inclusi concetti base che erano anche nelle intenzioni del Movimento 5 Stelle. Il superamento della riforma Fornero (addio abolizione, insomma); l’introduzione di Quota 100 e 41; la proroga di Opzione Donna; senza dimenticare la separazione tra assistenza e previdenza, in quella che era, è e potrebbe essere una vera controriforma delle pensioni. Ma tutto questo potrebbe anche non realizzarsi mai. Semplicemente perché impossibile da coprire economicamente.

Il costo per usufruire dei benefici di Quota 100 e Quota 41 ammonterebbe a circa 15 miliardi annui. Uscire dal mondo del lavoro a 41 anni di contributi o sommando l’età anagrafica con quella contributiva e arrivando a 100 avrebbe un costo tale che poi potrebbe salire negli anni successivi a 20 miliardi. Creando così un debito di 120 miliardi di euro.

Pensioni ultime notizie: Tito Boeri contro Quota 100

Boeri punta il dito contro il contratto di Governo. Sul capitolo relativo alle pensioni vi è una cifra totalmente diversa da quella che servirebbe nella realtà. 5 miliardi di euro. “Per arrivare a questa cifra occorrerebbe inserire finestre che impongano un ritardo di 15 mesi”. Quindi, con una Quota superiore a 101, i costi si ridurrebbero. 7 miliardi il primo anno, e poi “13 miliardi a regime”.

Il presidente dell’Istituto previdenziale pretende onestà e chiarezza. “Bisognerebbe avere l’onestà intellettuale di dire cosa vogliono fare. E che cosa c’è e cosa non c’è esattamente in Quota 100”. Il discorso vale poi anche per il reddito di cittadinanza, i cui costi previsti sono decisamente inferiori rispetto a quelli reali.

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