Pensioni, Pace fiscale, Reddito di cittadinanza: sindacati contro il DEF

DEF 2018 Pensioni, Pace fiscale, Reddito di cittadinanza sindacati contro il DEF

Pensioni, Pace fiscale, Reddito di cittadinanza: sindacati contro il DEF.

Def 2019, Reddito di cittadinanza e pensioni: cosa dicono i sindacati


Anche i sindacati sono tutt’altro che soddisfatti dai piani di manovra, nonostante ci siano novità “succose” su pensioni e lotta alla povertà. Per CGIL, CISL e UIL, riuniti in segreteria unitaria, il DEF è “debole e insufficiente per far ripartire il Paese”.

I sindacati, in sostanza, ritengono che manchino investimenti sul lungo periodo, sia su beni materiali che su beni immateriali, come su ricerca, innovazione e istruzione.

Pensioni e reddito di cittadinanza “fumosi”

Per i sindacati i riferimenti al “reddito di cittadinanza” sono ‘fumosi’ e lamentano la mancanza di un effettivo collegamento al mondo del lavoro. Il DEF non affronterebbe i problemi del mezzogiorno e quelli dei lavoratori precari.

Un po’ meno duro il giudizio sulle pensioni. Su “quota 100” ci sarebbe una base di confronto, ma mancano rassicurazioni per quanto riguarda il calcolo dell’assegno. Inoltre, e forse più importante, non si fa molto per affrontare il problema della previdenza giovanile.

I giovani, infatti, hanno carriere contributive più discontinue rispetto ai lavoratori più anziani, a causa della diffusione del lavoro precario. Questo significa che quando andranno in pensione, i giovani rischiano di ritrovarsi con un assegno pensionistico magrissimo.

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Più risorse per restituire potere d’acquisto

Sul fisco il giudizio dei sindacati è sospeso, perché il DEF non contiene indicazioni precise riguardo la riforma fiscale, se non vaghi riferimenti. Più certi, e più preoccupanti per i sindacati, i riferimenti alla “pace fiscale”, che in realtà è un vero e proprio condono tombale.

Infine i sindacati lamentano l’assenza di misure di supporto al potere d’acquisto, che ritengono fondamentali per favorire la crescita. Mancano soldi per aumentare gli stipendi nei contratti pubblici, anche solo per recuperare l’inflazione, ad esempio, e mancano indicazioni per ridurre le tasse a lavoratori dipendenti e pensionati.

I tre maggiori sindacati italiani presenteranno un documento di proposta unitario da presentare a governo e Parlamento nelle prossime settimane.

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