Salame Golfetta Conad ritirato per rischio Salmonella: cosa si rischia

Salame Golfetta Conad è salito all’onere delle cronache per il suo recente ritiro a causa del rischio Salmonella. Ecco cosa bisogna sapere.

Salame Golfetta Conad ritirato per rischio Salmonella: cosa si rischia
Salame Golfetta Conad ritirato per rischio Salmonella: cosa si rischia

Conad ha disposto il ritiro di un lotto di salame Golfetta a causa del rischio di salmonella, il batterio che causa la salmonellosi. Sul proprio sito la Conad si è scusata con i clienti per il disagio arrecato, informandoli del lotto a cui fa riferimento il richiamo in misura cautelare. Andiamo a leggere il comunicato di Conad a riguardo, per poi focalizzarci sulle conseguenze della salmonellosi e sui rischi che si corrono se si contrae tale batterio.

Salame Golfetta Conad ritirato: il comunicato ufficiale

In una nota diffusa il 24 aprile sul proprio sito, Conad ha comunicato di aver ordinato in via precauzionale il richiamo del seguente lotto di produzione:

Il salame in questione è stato prodotto per Conad da Golfera in Lavezzola S.p.A. ed è stato confezionato da Grandi Salumifici Italiani S.p.A. a via Gandiolo, 2/A, Noceto, in provincia di Parma.

Nel lotto, fa sapere la società, è stata riscontrata una non conformità, più precisamente “presenza di salmonella”. Da qui, “al fine di scongiurare qualsiasi possibile rischio per la salute, i clienti che fossero in possesso di confezioni appartenenti al medesimo lotto sono invitati a riportarle in qualsiasi punto di vendita Conad, che provvederà alla sostituzione con altro prodotto o al rimborso”.

Salame Golfetta Conad ritirato per rischio salmonellosi: i rischi

I batteri della Salmonella possono provocare salmonellosi, una malattia che si manifesta a ridosso dell’intestino, provocando sintomi quali nausea, diarrea, vomito e febbre. I pre-sintomi sono riconducibili a dolori gastrici e addominali e a un cattivo alito. La salmonellosi si prende ingerendo alimenti contaminati da feci animali. Anche se raramente, visto che solitamente il batterio agisce in ritardo sull’alimento, è percepibile in base al cattivo odore che il cibo contaminato emana. Gli alimenti più colpiti sono le bevande non pastorizzate (latte e succhi di frutta), le uova e la carne cruda. Le persone iniziano a percepire i sintomi sopra descritti generalmente entro 12-24 ore dopo aver ingerito il cibo contaminato.

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