Sondaggi elettorali TP, più del 50% degli italiani si sente sovranista

Sondaggi elettorali del Termometro: Fratelli d’Italia sopra il 10%, Lega sempre prima. Più del 50% degli elettori si sente sovranista.

Sondaggio Termometro Politico del 06 dicembre 2019
Sondaggi elettorali TP, più del 50% degli italiani si sente sovranista

Gli italiani non hanno cambiato molto idea questa settimana rispetto alla scorsa secondo i nostri sondaggi elettorali, presentati a Coffe Break su La7.

Il panorama politico rimane piuttosto immutato: la Lega è prima al 34,9%, in salita ma lontana dalle vette toccate prima di agosto o anche nelle settimane precedenti.

Il PD è sempre debole, al 18,6%, ma non quanto il Movimento 5 Stelle, al 15,5%. Entrambi i partiti di governo sono al di sotto dei livelli delle ultime elezioni europee.

Come del resto Forza Italia, quasi ai minimi, al 5,5%.

Al contrario Fratelli d’Italia che anche, per il Termometro come per altri istituti, supera il 10% andando al 10,2%.

Il centrodestra nel complesso si conferma oltre il 50%, comprendendo anche lo 0,5% di Cambiamo!

Italia Viva resiste agli effetti delle indagini e rimane sopra il 5%, al 5,3%.

Tra gli altri partiti Sinistra è al 2,2% mentre Azione di Calenda si posiziona all’1,7%, appena sopra +Europa, all’1,6%. I Verdi sono all’1,3%, e il Partito Comunista di Rizzo è fermo all’1%.

Fonte: Termometro Politico

Abbiamo però anche rivolto alcune domande agli intervistati. Una riguarda il famoso MES. Gli elettori appaiono spaccati.

C’è un certo equilibrio, con un 22,1% che pensa che sia un meccanismo utile per salvare i Paesi dalla crisi, che si aggiunge a un 25,5% che ritiene che pur essendo utile vada modificato rimuovendo le parti dannose per l’Italia. Al contrario per il 27,7% è completamente dannoso, mentre per il 20,6% è sì dannoso, ma ci vuole comunque una soluzione comune per chi è a rischio default.

Fonte: Termometro Politico

A proposito di MES, è piuttosto duro il giudizio su Conte. Per il 42,6% ha nascosto la genesi dell’accordo sul meccanismo nei mesi scorsi. A questi si aggiunge il 9% che pensa che pur avendo sbagliato gli altri partiti avrebbero dovuto seguire di più la vicenda.

Per il 33,8% invece Salvini e Di Maio sapevano tutto ma stanno cavalcando la questione in modo strumentale. Mentre per l’11,2% Conte è da assolvere, perché ha sempre informato il Parlamento.

Fonte: Termometro Politico

Sondaggi elettorali, per la grande maggioranza le sardine non faranno un partito

Non è allora forse un caso se le previsioni sul governo e la sua durata sono fosche. Per il 44% cadrà a primavera, magari dopo le elezioni regionali. Ricordiamo che il 26 gennaio si vota in Emilia Romagna e Calabria. E qualche mese dopo si voterà in altre 6 regioni: Puglia, Campania, Marche, Toscana, Veneto e Liguria.

Per il 7,8% cade dopo, ma prima dell’elezione del nuovo Presidente della Repubblica nel 2022.

Per il 19,4% sarà attesa la scelta del successore di Mattarella, e solo per il 15,7% potrà durare tutta la legislatura.

Fonte: Termometro Politico

Abbiamo poi chiesto cosa gli elettori pensano della possibilità che le sardine diventino un partito. La maggioranza, il 53,2%, crede che questo non accadrà, e ne è contento. Sono pochi quelli che credono alla nascita di un nuovo partito. Il 10,6% degli intervistati lo giudica come un fatto positivo e l’11,8% che invece accoglierebbe negativamente la cosa. C’è anche un 10,7% che pensa che le sardine non entreranno in politica attivamente, ma se ne dispiace.

Fonte: Termometro Politico

Infine la domanda sul sovranismo. Il 40,6% si sente sovranista tout court, pensa che mai un Paese dovrebbe cedere sovranità. A costoro si aggiunge il 14,1% che sovranista in principio non è ma in questo frangente sì per opposizione alla UE, a Macron e Merkel.

Sono minoranza i contrari, ovvero il 23,5% che sarebbe per cedere sovranità, ma in un processo più democratico, e il 18,1% che pensa che nella globalizzazione si sopravvive invece solo se ci si unisce ad altri.

Fonte: Termometro Politico

I sondaggi elettorali sono stati realizzati tra il 4 e 5 dicembre 2019 con metodo CAWI su 2500 intervistati.

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