Stipendio senza codice Iban su carta ricaricabile. Quando può arrivare?

Si può ricevere lo stipendio su una carta ricaricabile priva di codice Iban? Andiamo a vedere cosa dice la normativa attuale sul tema.

Stipendio senza codice Iban su carta ricaricabile
Stipendio senza codice Iban su carta ricaricabile. Quando può arrivare?

Un lavoratore può ricevere lo stipendio da parte del datore di lavoro sulla propria carta ricaricabile, anche se priva di codice Iban? La domanda è legittima, soprattutto dopo che la Legge n. 205/2017 ha vietato il pagamento dello stipendio in contanti ai propri dipendenti. L’accredito dello stipendio deve dunque avvenire sempre tramite metodi tracciabili: appurato che quello dei contanti non lo è, la retribuzione può dunque essere versata su una carta con Iban o tramite classico bonifico su conto corrente, ma anche per mezzo di assegno non trasferibile o vaglia postale. Solo in due casi la componente retributiva può essere versata in contanti: nell’eventualità di rapporto di lavoro domestico e nel caso di compensi provenienti da borse di studio. Ma una carta ricaricabile senza codice Iban rientra tra i metodi di pagamento tracciabili?

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Stipendio su carta prepagata senza Iban: come funziona

Il principale chiarimento lo ha fornito l’Ispettorato Nazionale del Lavoro con la nota n. 5828 del 4 luglio 2018. Qui si legge che tra gli strumenti di pagamento elettronico rientra “il versamento degli importi dovuti effettuato su carta di credito prepagata intestata al lavoratore, anche laddove la carta non sia collegata a un Iban”. In questo caso, a ogni modo, al fine di permettere la tracciabilità dell’operazione eseguita, il datore di lavoro sarà tenuto a conservare le ricevute di versamento anche allo scopo della loro esibizione di fronte agli organi di vigilanza. La nota ricorda che “la firma apposta dal lavoratore sulla busta paga non costituisce prova dell’avvenuto pagamento della retribuzione”. Tale modalità è stata poi riconfermata sempre dall’Inl con la nota n. 7396 del 10 settembre 2018.

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Stipendio su carta ricaricabile senza Iban: il datore di lavoro può opporsi?

Si ricorda infine che spetta sempre e solo al lavoratore dipendente la scelta della modalità di pagamento dello stipendio: in breve, il datore di lavoro non può obbligare il dipendente ad aprire un conto corrente per accreditargli lo stipendio. Qualora il dipendete scelga di farsi accreditare la retribuzione sulla carta prepagata senza Iban, alla luce della normativa sopraccitata, non potrà essere ostacolato dal datore di lavoro sulla questione.

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