Bollo auto 2020: scadenza prorogata al 15 luglio, ecco in quale regione

Ultimi aggiornamenti sul bollo auto 2020: in una Regione la scadenza è stata prorogata al 15 luglio. Ecco in quale regione succede.

Bollo auto 2020 proroga scadenza Piemonte
Bollo auto 2020: scadenza prorogata al 15 luglio, ecco in quale regione

La scadenza del bollo auto 2020 è stata prorogata al 15 luglio in una regione italiana, a causa di un problema tecnico legato alla piattaforma di pagamento che ha reso dunque necessario l’ulteriore slittamento. Ecco dove è successo, per quale motivazione e quando sarà possibile pagare l’imposta sull’auto di proprietà.

Bollo auto 2020 scade il 15 luglio: ecco dove

Avviene in Piemonte, dove la Giunta Regionale ha approvato la delibera che sposta a metà luglio la scadenza del pagamento del bollo auto senza che vi siano aggravi causati dal ritardo per i contribuenti. La proroga è stata resa necessaria a causa di alcune anomalie tecniche alla piattaforma online del Csi Piemonte che hanno reso impossibile a molti contribuenti il pagamento della tassa.

Questo è quanto si legge sul sito della Regione Piemonte: “Per agevolare i cittadini nel periodo di emergenza sanitaria legata al Covid-19, si ammettono al pagamento senza applicazione di sanzioni, interessi e oneri aggiuntivi i contribuenti che provvedano entro il termine del 15 luglio 2020 al pagamento tardivo delle tasse automobilistiche, il cui pagamento è dovuto di solito nei mesi di marzo, aprile e maggio 2020. Tali disposizioni valgono anche per le tasse automobilistiche dovute normalmente nel mese di giugno 2020”.

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Rinviata scadenza al 15 luglio, perché

L’assessore al Bilancio Andrea Tronzano ha definito tale proroga “una misura doverosa per permettere ai cittadini di regolare le posizioni, farlo nella dovuta tranquillità e senza incorrere in sanzioni”. Dietro richiesta dello stesso Tronzano, “il Csi ha confermato di aver migliorato le prestazioni nelle ultime ore incrementando il personale dedicato che monitora costantemente il servizio”. Le problematiche potrebbero essere sorte a causa del recente incremento di attività sulla piattaforma, visto che nel solo mese di giugno sono stati effettuati 337 mila pagamenti, ovvero praticamente il doppio rispetto al 2019. Resta innegabile, però, che il sistema deve funzionare, ammette Tronzano, che si è scusato per il disguido e ha dichiarato che il Csi è al lavoro per migliorare le prestazioni del portale ed evitare quindi che in futuro si ripetano le stesse anomalie.

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