Recovery fund 500 mld: proposta Merkel diversa dalla Commissione Ue

Recovery fund 500 mld: la proposta della Merkel si differenzia da quella della Commissione Ue. Chiarimenti in merito alle condizionalità dell’agenda Ue

Immagine artistica Merkel
Recovery fund 500 mld: proposta Merkel diversa dalla Commissione Ue

Durante il discorso tenuto al Parlamento europeo, la neo-Presidentessa del Consiglio europeo ha presentato una proposta di Recovey fund ridimensionata rispetto a quella avanzata dalla Commissione con la Next Generation Ue: anziché 750 miliardi, come esposto da Ursula von der Leyen, la Merkel si è limitata a parlare di un Recovery fund di 500 miliardi di euro, rivendicando, assieme alla Francia di Macron, la paternità della proposta.  

Il ribasso della cifra, probabilmente, segue la logica e la volontà della Germania di porsi come mediatrice e ago della bilancia tra i Paesi del sud, come l’Italia e la Spagna di Sanchez, interessati a ricevere aiuti e a forme di mutualizzazione del debito, e i cosiddetti “Paesi frugali”, che preferirebbero che i Paesi che ne avessero necessità accedessero a prestiti come il fondo Salva-Stati del Mes. Per questi ultimi, il Recovery fund dovrebbe essere costituito prevalentemente di prestiti e non di sovvenzioni.

Del resto, che la Germania punta al compromesso tra i Ventisette la stessa Merkel non ne fa mistero: ” Spero che ci sia un accordo entro l’estate – dice la Merkel – ma sarà necessario fare dei compromessi”.

In ogni caso, sulla differenza tra la cifra proposta dalla Germania e quella della Commissione, la Merkel ha glissato: “sono lieta di constatare che la Commissione europea ha assunto molti aspetti di questa proposta franco-tedesca nella sua essenza per un fondo di recupero che sarà discusso ora al Consiglio europeo”. A proposito del prossimo vertice, previsto per il 17 e 18 luglio, ha aggiunto: “in quella sede vogliamo raggiungere rapidamente un accordo. Abbiamo visto enormi sconvolgimenti economici e non possiamo perdere tempo”. “Si tratta di una situazione straordinaria, senza precedenti nella storia dell’Unione europea – ha aggiunto -; e in tempi straordinari la Germania è disposta a difendere la somma straordinaria di cinquecento miliardi”.

La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, intervenuta dopo la Merkel, non ha puntualizzato alcun modo sul “taglio dei 250 miliardi” al Recovery fund da lei proposto, né si è posta a difesa della propria proposta. “Gli investimenti dovranno essere legati alle riforme sulla base della raccomandazioni” di Bruxelles, “nessuno Stato membro è esente” – ha detto la von der Leyen.

Recovery fund: l’ancoraggio all’agenda europa e il piano di riforme strutturali

A conclusione del suo discorso al Parlamento europeo, la Merkel ha presentato un programma generale a fondamento dell’agenda europea, soffermandosi in particolar modo sui diritti dei più giovani: “vogliamo esaminare un’agenda europea per l’occupazione giovanile, una garanzia europea più forte per i giovani. Vogliamo aiutare i giovani a trovare un impiego”, perché solo così si può costruire “un’Europa socialmente ed economicamente equa, fondamentale per la coesione democratica”, il modo migliore cioè, rivolgendosi alle pulsioni di destra e nazionalistiche, “per affrontare tutti coloro che intendono minare la nostra democrazia e ridurla a pezzi”. E a proposito delle riforme strutturali dell’agenda europea, a cui il Recovery fund è ancorato: “dobbiamo essere in grado di decidere il futuro dell’Europa in questo mondo in rapida evoluzione”.

Per la neo-Presidentessa del Consiglio europeo, l’obiettivo è condurre gli Stati membri dei Ventisette a cedere su un compromesso mediano – tra chi preferirebbe sovvenzioni e chi prestiti – per mantenere l’unità europea.

Con il ridimensionamento del Recovery fund da una parte e l’insistenza sull’agenda europea dall’altra (i cui asset coincidono tra l’altro con il Recovery plain su cui sta lavorando il governo Conte) l’intento è quello di rivolgersi agli Stati del sud: l’Italia, la Spagna, il Portogallo, cioè i sostenitori dei 750mld messi in campo dalla Commissione Ue. Ai più maliziosi non è sfuggito il fatto che il messaggio è stato lanciato nel mentre Giuseppe Conte era a Madrid a incontrare l’alleato Pedro Sanchez.

Il commento dei giornali tedeschi

Il giornale conservatore Die Welt plaude alla Merkel, sottolineando come il lungo discorso – che supera abbondantemente i 10 minuti generalmente consentiti ai parlamentari – dimostri la grandezza e lo spessore della Leader tedesca ed europea, mentre secondo Die Zeit, il nocciolo del discorso della Merkel sarebbe uno “spot per l’Ue”.

Secondo la nota testata liberale, gli interventi di Merkel e von der Leyen sul Recovery fund, pur nella differenza dell’esercizio dei ruoli (con la von der Leyen nel ruolo di rassicuratrice dei “Paesi frugali”) e nei toni, guardavano alla stessa direzione: le nazioni che riceveranno gli aiuti, dovranno impegnarsi a garantire piani di riforme strutturali.

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