Vaccini nelle aziende e a scuola: come sta per cambiare il piano Figliuolo

In arrivo una svolta per la campagna vaccinale italiana: l’annuncio direttamente dal commissario per l’emergenza Generale Figliuolo.

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Vaccini a scuola e nelle aziende: come sta per cambiare il piano Figliuolo

In arrivo una svolta per la campagna vaccinale italiana: l’annuncio direttamente dal commissario per l’emergenza Generale Figliuolo. Dopo gli over 65 si parte con i vaccini per le categorie produttive: verso le somministrazioni nelle aziende; potrebbero essere coinvolte anche le scuole.

Vaccini: dopo gli over 65 si parte con le classi produttive

Importante annuncio da parte del Commissario all’emergenza Figliuolo durante la visita al nuovo hub di Roma: dopo aver messo in sicurezza gli over 65, vaccini senza prenotazione e a prescindere dall’età anagrafica, ha detto il Generale aprendo alle somministrazioni per le classi produttive. “Penso al settore alberghiero” ha detto sempre Figliuolo che, in una precedente intervista a Repubblica, aveva già affermato di pensare all’apertura di centri vaccinali anche nelle località turistiche.

La deadline per la nuova fase del piano è fine maggio: a quel punto, raggiunti gli obiettivi riguardanti gli over 60, si potranno coinvolgere nel piano vaccinale, oltre ai medici di famiglia, anche le aziende. Tra l’altro, lo stesso Figliuolo non esclude che nei prossimi mesi i vaccini possano essere somministrati anche nelle scuole “come si faceva negli anni 70” (vaccini Pfizer e Moderna ancora in corso di sperimentazione dai 6 mesi in su: il via libera per i più piccoli potrebbe arrivare a giugno).

Maggio mese di transizione per la campagna vaccinale

Maggio sarà dunque un mese di transizione sul fronte vaccini: prioritario accelerare sulla fascia 70-79 anni (circa il 40% aspetta la prima dose) e terminare con quella degli over 80 (il 15% attende la prima dose), naturalmente, sarà centrale anche mantenere il ritmo di 500mila somministrazioni giornaliere, per completare la fascia degli over 65. Chiaro come sia fondamentale l’approvvigionamento di “materia prima”: a maggio previsto l’arrivo in Italia di 15-17 milioni di dosi; a giugno il cambio di passo con 30 milioni di dosi in tutto: un milione al giorno. Intanto, l’indicazione data alle regioni è di utilizzare il 90% dei vaccini a disposizione (in pratica, tenere solo il 10% come riserva per i richiami).

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