Variante Delta e non solo: tutte quelle segnalate in Italia al momento

Variante Delta e non solo: tutte quelle segnalate in Italia al momento

Variante Delta e non solo: tutte quelle segnalate in Italia al momento

Il problema delle mutazioni del Sars Cov 2 comincia a diventare pressante. A preoccupare soprattutto la variante Delta. Tuttavia, è solo una delle versioni del nuovo coronavirus che potrebbe complicare lo scenario epidemiologico. In Italia ne sono state individuate 9 nel complesso.  

Variante Delta e non solo: le più diffuse in Italia

La variante Delta è sicuramente quella che desta maggiori preoccupazioni in tutta Europa al momento: la B.1.617.2, meglio conosciuta come variante indiana (dicitura ormai abbandonata), ha una capacità di trasmissione del 50-60% superiore a quella della variante Alfa, altrimenti conosciuta come variante inglese. Attualmente, è proprio la variante Alfa quella più diffusa in Italia. A dirlo è l’ultimo report del Gisaid, la banca dati internazionale che si sta occupando di sequenziare il codice genetico dei nuovi contagi (appunto, per individuare la diffusione delle varianti e la comparsa di nuove mutazioni).

La Variante Alfa, come si scriveva, è quella più diffusa in Italia: in pochissimi giorni, però, la percentuale della sua circolazione si è abbassata dal 53,5% al 46,2%. Un dato che sembra indicare come sia destinata ad essere velocemente soppiantata dalla variante Delta: la circolazione di quest’ultima negli ultimi tempi è arrivata al 30% (nei paesi dove è comparsa prima, come India e Regno Unito, è ormai diventata dominante).  

Preoccupano anche Gamma, Beta ed Epsilon

Gli scienziati si aspettano che la variante Delta diventi la versione del Sars Cov 2 più diffusa anche in Italia. Nel frattempo, oltre a quest’ultima e alla Alfa, comincia a destare più di qualche timore la circolazione della variante Gamma: è stata identificata a inizio 2021 in Giappone e Brasile, adesso risulta circolante anche nel nostro paese in base alle sequenze genomiche analizzate dal Gisaid.

Altre varianti attentamente monitorate dalla comunità scientifica italiana e non solo per via della maggiore capacità di trasmissione: la Beta (identificata per la prima volta in Sudafrica sembra infettare in particolare i più giovani), la Eta (individuata in Nigeria, è diffusa nella misura dell’1,5% in Italia), la Lambda (Perù), la Epsilon (California), la Iota (New York) e, infine, la Kappa (considerata una variante della variante indiana).

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