Il Ministro Giovannini ottimista, ma non troppo

Giovannini ottimista, ma non troppo: “Ripresa vicina ma niente tesoretto”

Il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Enrico Giovannini, si è lanciato in un pronostico dai toni bilanciati ma positivi nell’ultima intervista su Repubblica.

Giovannini ha subito posto l’accento sui piccoli ma significativi segnali che arrivano dall’Italia economica tra i quali il debito pubblico che “cresce, ma di poco”, le entrate tributarie che salgono, “ma il dato di luglio tenderà a ridimensionare” il balzo e, infine, lo spread ai minimi da due anni, “un premio alla stabilità politica”.

Tutte queste buone notizie hanno indotto il Ministro a parlare della propria fiducia in un segno positivo del Pil nel terzo o quarto trimestre dell’anno. Le parole di Giovannini arrivano una settimana dopo le dichiarazioni del Ministro dell’Economia, Saccomanni, che annunciava il momento di svolta per l’economia italiana dopo otto trimestri di recessione. Il record negativo, mai l’Istat aveva registrato tanti dati negativi per così tanto tempo, potrebbe aver indotto lo stesso Giovannini a rilasciare la sopracitata intervista ottimistica. Probabilmente il governo ha iniziato ad adottare la classica filosofia del “peggio di così non può andare” senza pensare che potrebbe essere migliore quella del “la migliore difesa è l’attacco”

Giovannini ha puntualizzato che, nonostante i segnali positivi, non ci si deve abbandonare ad i facili entusiasmi e risponde a chi, nella giornata di ieri, proponeva l’utilizzo delle entrate di giugno per eliminare l’IMU. Il “tesoretto” cumulato sarebbe, infatti, dovuto ad elementi erratici o legati a scadenze particolari.

Le esternazioni di Giovannini arrivano, per altro, pochi giorni dopo l’avvio della “staffetta generazionale” tanto desiderata dal Ministro alla quale ha aderito la regione Emilia-Romagna. Giovannini, nella stessa intervista, parla anche dell’IMU e si dice convinto che la ragionevolezza possa portare ad una soluzione del caso.

Sembra quindi che, dopo l’agosto terrificante di due anni fa, il caldo faccia bene all’economia della penisola. Dettaglio non trascurabile: gli italiani, dopo gli innumerevoli strilloni invocanti la ripresa e la fine della crisi di questi ultimi tempi, saranno ancora disposti a credere nelle buone notizie?

 

Lorenzo Stella