Voto di scambio, Fi e Ncd ottengono il rinvio della votazione sul provvedimento

Voto di scambio, Fi e Ncd ottengono il rinvio della votazione sul provvedimento

Magistrati e associazioni antimafia invocano da mesi norme severe per punire il reato di voto di scambio politico-mafioso, ma per l’ennesima volta l’approvazione della riforma in questione è stata rinviata, in seguito ai dubbi sollevati da Forza Italia e Nuovo Centrodestra.

Il motivo dello scontro in questo caso è l’avverbio “consapevolmente”. Secondo i due principali partiti del centrodestra, infatti, affinché un politico possa essere condannato per voto di scambio è necessario dimostrare in sede giudiziaria la consapevolezza dell’origine criminale dei voti che gli sono stati offerti.

Lo stop è arrivato dopo le modifiche apportate al provvedimento in commissione al Senato. Rispetto alla versione approvata alla Camera, era stato rimosso l’avverbio “consapevolmente” e il reato era stato esteso ai casi in cui i voti vengono dati non in cambio di denaro, ma di “altre utilità”, come la promessa di favori e l’assegnazione di incarichi e appalti (circostanza assai più comune).

Tuttavia, Forza Italia, Gal e Nuovo Centrodestra si sono detti contrari a queste modifiche e hanno chiesto che il testo fosse rinviato in commissione. Il Pd si è opposto a questa eventualità e ha proposto di lasciare l’esame del provvedimento all’aula del Senato, rinviandolo però a martedì prossimo. Questo accordo, poi ratificato dalla conferenza dei capigruppo convocato da Pietro Grasso, ha provocato la feroce reazione dei parlamentari del Movimento 5 Stelle, che hanno gridato: “fuori la mafia dallo Stato”.

“Se passa questo testo vorrà dire che dovremo fare campagna elettorale direttamente dalle procure – aveva messo in guardia Alessandra Mussolini –  saranno i magistrati a doverci dire con chi potremo parlare o meno”. Di opinione del tutto opposta è invece il senatore Franco Mirabelli, capogruppo Pd in commissione antimafia, che attacca: “Il Pd oggi era pronto a votare il ddl sul voto di scambio approvato dalla commissione ed è gravissimo che Fi, con distinguo incomprensibili, abbia costretto il Senato a rimandare ancora la votazione su un provvedimento indispensabile per combattere la mafia e difendere la nostra democrazia”.

Durissimo è anche il commento di Michele Giarrusso, senatore del M5s, che su Facebook ha scritto: “I fiancheggiatori della mafia in Parlamento hanno impedito che oggi si potesse votare la norma che sanzionava il voto di scambio politico mafioso. Totò Riina e tutti gli altri ringraziano. Oggi – prosegue Giarrusso – mi vergogno di far parte di questo parlamento delegittimato e colluso. Con che faccia questi vili guarderanno mai negli occhi i servitori dello Stato che ogni giorno rischiano la vita per difendere la legalità e la vita dei cittadini di questo paese?”

 

Lorenzo Cini