Perché il Patto del Nazareno rischia di saltare

Il Patto del Nazareno in dubbio dopo le elezioni in Emilia Romagna e Calabria? Le elezioni potrebbero provocare un terremoto politico con conseguenze sulla tenuta del Governo?

La crisi di Forza Italia ha modificato in sostanza la tempistica dell’accordo e la scarsa affluenza durante la ultima tornata elettorale, in particolare da parte della base del PD, potrebbero riaprire alla possibilità di elezioni anticipate. ll premier, nell’ipotesi della caduta del governo, ha iniziato a inviare messaggi all’ex alleato: “avanti con voi o senza di voi. Di certo non accetto la palude”.

 

Forza Italia non sembra più un ‘alleato’ credibile per il PD. Il partito ha più che dimezzato i voti in Emilia Romagna e anche in Calabria, mentre la Lega Nord sta acquistando sempre più importanza nel centrodestra. Il partito di Berlusconi si sta ‘balcanizzato’: si è formata una corrente maggioritaria che punta a cancellare la leadership dell’ex premier, mentre nei  gruppi parlamentari tutti vanno in ordine sparso. Berlusconi non è più in grado di fornire alcuna garanzia sulle prossime scadenze parlamentari.

Oltre il Patto del Nazareno, l’ipotesi di elezioni anticipate

Dall’altro lato Renzi rivendica il risultato della tornata amministrativa, parlando di due a zero, di vittoria, anche se  il Pd ha perso nel giro di sei mesi oltre il 50% dei voti in termini assoluti andando ad ingrossare le file dell’astensionismo. Il presidente del Consiglio deve presentare ai suoi militanti un saldo concreto anche in vista delle prossime amministrative: quella primaverile con ben sette regioni.

Alla luce della situazione attuale, Matteo Renzi ha iniziato a preparare le contromisure andando oltre gli accordi del Patto del Nazareno. Vuole il sì alla legge elettorale entro dicembre o al massimo a gennaio. Ma senza i voti di Forza Italia sarebbe difficile accelerare il passo. La presidenza del consiglio conta nella maggioranza governativa una ventina tra ex grillini e grillini in via d’uscita, mentre Renzi non pare intenzionato a ‘corteggiare’ la Lega di Salvini: “sarebbe un errore tattico rincorrerlo adesso. La legge elettorale funziona, loro devono decidere cosa fare. Noi andiamo dritto. Il Pd non è mai stato così forte e governiamo ovunque”.

Guerini (PD) “Per noi Salvini avversario ideale”

Non è un caso che il vicesegretario del Pd, Lorenzo Guerini, dichiarasse ieri “Per noi Salvini è l’avversario ideale. Se lui è contento, lo siamo anche noi. E se domani ci fossero le elezioni politiche, ci basterebbe un’affluenza del 75% per arrivare al 50% dei seggi”. E non può essere una coincidenza che nei giorni scorsi il ministro delle riforme, Maria Elena Boschi, dicesse che si può tornare al voto ‘con due sistemi diversi’: l’Italicum alla Camera e il Consultellum al Senato.

Dopo questo novembre è difficile mettere ancora in calendario il via libera alle riforme costituzionali: senza il sì di Forza Italia, nessuno può pensare di condurre in porto l’abolizione del Senato. E le possibilità di elezioni anticipate stanno progressivamente aumentando. Con un grande ostacolo di mezzo: le dimissioni di Napolitano e la scelta del nuovo presidente della Repubblica.

 

Ilaria Porrone