Riforme, botta e risposta Zanda (Pd) Gasparri (Forza Italia)

finanziamento pubblico, Senato, approvato il testo per labolizione del finanziamento pubblico ai partiti

Riforme a rischio dopo l’intervista di Berlusconi a Porta a Porta?

Non si corre nessun rischio secondo il senatore Zanda per il quale “Berlusconi ripete lo stesso copione da vent’anni. Fa propaganda, è un disco stonato. Rende più complicato fare le riforme, ma non le allontana”. Il presidente dei senatori Pd, intervistato da Repubblica, aggiunge: “Se fosse vero che sulle riforme c’erano questi profondi contrasti è sorprendente che Berlusconi lo dica solo ora, dopo avere magnificato l’esito di quegli incontri. La verità è che c’è una costante del berlusconismo. In campagna elettorale si nega sempre tutto, si cambiano le carte in tavola e si capovolge la realtà. È una tecnica che ha funzionato per vent’anni”. Ora per Zanda “quella fase è morta e sepolta”, visto che “il Pdl non esiste più” e che “Berlusconi è fuori dal Parlamento per evasione fiscale accertata con sentenza definitiva. In Forza Italia non si contano più i dirigenti in fuga e i sondaggi danno quel partito in discesa continua”. Quindi “il dietrofront ha obiettivi elettorali. Ma c’è anche una conferma assoluta del fatto che Berlusconi non è un uomo di Stato. Sulla necessità delle riforme concorda il 100 per 100 degli italiani. Questo procedere a zigzag è proprio di chi cavalca i propri bisogni personali, anche elettorali, e non gli interessi generali del Paese”. Dello stesso parere di Zanda è il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi che ai microfoni del Tg5 ha dichiarato: “Credo che Berlusconi sia in campagna elettorale come tutti, che stia facendo un po’ di calcoli, di valutazioni su cosa sia più conveniente”. 

Riforme, Gasparri risponde a Zanda “Sinistra nervosa per ritorno Berlusconi” – Maurizio Gasparri “Mentre Berlusconi ha semplicemente preso atto del fatto che il Pd è lacerato sulle riforme costituzionali e non solo, Zanda si abbandona a insulti e offese gratuite nei confronti del nostro leader sfoggiando un repertorio logoro e inutile. Il ritorno in campo di Berlusconi preoccupa la sinistra. Che non può pretendere di dettare riforme che vanno fatte con rapidità ma nel rispetto della volontà del Parlamento”.