Spending Review, almeno 3 miliardi di taglia alla sanità, anche Cottarelli d’accordo

Carlo Cottarelli e la manovra 2018

Spending Review, ameno 3 miliardi di taglia lla sanità, anche Cottarelli d’accordo

Tempi di mosse ambiziose questi, da un lato si deve rispettare gli impegni con la Commissione europea di non far perlomeno aumentare il deficit (dovremmo in realtà ridurlo al 1,8% del PIL nel 2016, ma sarà una chimera), dall’altro il governo Renzi non vuole rinunciare a mosse popolari, come l’abolizione della TASI sulla prima casa, magari da sostituire con una local tax .

Tuttavia anche altri impegni finanziari aspettano il governo, non si tratta solo dei 3,8 miliardi dell’abolizione della TASI, ma dei molti altri miliardi che abbiamo già riassunto qui, in sostanza:

E’ per questo che non si potrà solo fare affidamento alla crescita, è molto in dubbio se si raggiungerà veramente il +1,3% previsto per il 2016, o sulla flessibilità europea, che permetterebbe di racimolare (secondo le idee di Gutgeld) 20 miliardi rinunciando al 1,8% di rapporto deficit/PIL e arrivando a ridosso del 3%, e tuttavia non sarebbe accettato in Europa uno schiaffo così sonoro agli impegni che addirittura preveda un aumento del deficit. Se flessibilità sarà, sarà per cifre sicuramente inferiori.

Spending Review, la palla passa a Gutgeld, che ripropone i tagli alla spesa sanitaria di Cottarelli

E allora giunge il momento della spending review,  così a lungo rimandata, evitata e temuta per la sua impopolarità, in quanto sulla carta sarebbero tutti d’accordo sui “tagli agli sprechi”, fin quando non si scopre che sarebbe anche il loro settore ad essere vittima della falce.

La sostituzione di Cottarelli con il fedelissimo del premier Gutgeld aveva ingenerato molte polemiche, ma oggi Cottarelli si trova sostanzialmente d’accordo con il suo successore e dal Meeting di Rimini di CL afferma che i 10 miliardi di tagli preventivati dal governo sono possibili e raggiungibili e in particolare che “il sistema sanitario nazionale funziona, ma ci sono risparmi da fare soprattutto perchè l’efficienza è molto diversa tra le varie regioni ed anche all’interno di ciascuna di esse. Una cifra possibile di risparmi senza stravolgere il sistema è tra i tre ed i cinque miliardi di ulteriori risparmi rispetto a quanto è stato fatto. Ci sono margini importanti. L’importate è procedere con un intervento mirato”

Naturalmente non basta: ai 3 miliardi di tagli della sanità si devono aggiungere quelli agli acquisti di beni e servizi la voce che più è cresciuta in questi anni, soprattutto perchè divisa in una miriade di centri di costo locali, fino a 30 mila soggetti pubblici diversi.

La volontà sarebbe di ridurle solo a 30, e di generare risparmi di 3,5 miliardi circa, cui aggiungere 1,5-2 miliardi di tagli ai ministeri e ad alcuni stipendi apicali, e 1,5-2 miliardi di tagli ai sussidi a agricoltura, pesca, armatori, autotrasporto, come viene ben riassunto da questo schema de la Stampa: