Sondaggio Index referendum, il “Sì” recupera terreno

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La campagna televisiva del Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, inizia a dare i primi frutti. Nell’ultima settimana infatti, secondo il sondaggio di Index Research per Piazza Pulita, si è assistito alla prima inversione di tendenza da alcuni mesi a questa parte per cui cala il “No” a favore del “Sì” al referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre. Secondo l’Istituto demoscopico fondato da Natascia Turato, il “No” alla riforma è ancora in vantaggio (+2,8%) ma il distacco si è ridotto rispetto al 3,1% della scorsa settimana. Sull’esito del sondaggio pesa molto l’interventismo sui media (e in particolare in televisione) del premier che negli ultimi giorni ha sfidato  prima Gustavo Zagrebelsky su La 7, poi è andato a Domenica In da Massimo Giletti e infine martedì ha risposto alle domande di Stefano Feltri (il Fatto Quotidiano), Claudio Cerasa (il Foglio) e Bianca Berlinguer (Rai 3) durante la trasmissione Politics diretta da Gianluca Semprini.

Sondaggio Index referendum, per il 57% degli italiani l’Italicum da cambiare

Questa è stata anche la settimana della spaccatura interna al Partito Democratico sul referendum. La minoranza dem ha annunciato che non farà campagna per il “Sì” e che voterà “No” il 4 dicembre perché, a suo dire, non è arrivato alcun segnale concreto della riapertura della “partita Italicum”. Il Presidente del Consiglio, per la verità, lunedì in direzione aveva aperto alla revisione della legge elettorale entrata in vigore il primo luglio scorso, ma solo dopo il referendum. Questa concessione, però, ha fatto imbestialire Bersani, Cuperlo & co che chiedevano un segnale forte prima del 4 dicembre. Index ha monitorato questa settimana anche l’opinione degli italiani rispetto alla legge elettorale: secondo il 57,3% andrebbe cambiata mentre più di uno su quattro (27,1%) ritiene che l’Italicum vada bene così com’è stato pensato e approvato con la fiducia.

Index, si riduce distacco Pd-M5S

Per quanto concerne le intenzioni di voto, torna a crescere il Movimento 5 Stelle. Le diatribe interne ai pentastellati e il caso della giunta di Virginia Raggi sembrano essere acqua passata per gli elettori. Adesso tutti gli occhi sono puntati sul referendum del prossimo 4 dicembre e su quello che succederà dopo: se vincesse il “No” infatti probabilmente le elezioni si avvicinerebbero in maniera significativa nonostante la riforma elettorale da modificare con un governo transitorio. Nell’ultima settimana, secondo Index, si riduce quindi il distacco tra il Partito Democratico (ancora al primo posto) e il Movimento 5 Stelle che oggi vale l’1,3%. Nel centrodestra, invece, cresce la Lega Nord (+0,3%) mentre Forza Italia perde ben mezzo punto percentuale rispetto ad una settimana fa. Anche mettendo insieme tutte le forze di centrodestra (cosa tutt’altro che scontata), appare evidente come oggi, ad un ipotetico ballottaggio, andrebbero il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle.