Sondaggi elettorali Ipsos: male Lega e Movimento 5 Stelle

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Sondaggi elettorali Ipsos: male Lega e Movimento 5 Stelle

Lega e Movimento 5 Stelle pagano il passo indietro sulla manovra, corretta al  ribasso tenendo conto delle istanze di Bruxelles. Secondo un sondaggio Ipsos per  Il Corriere della Sera, le due forze politiche che compongono la maggioranza di  governo perdono consensi nelle intenzioni di voto registrate tra il 20 e il 21  dicembre.

Il calo più vistoso lo ha il Carroccio. Il partito guidato dal “Capitano” Matteo  Salvini, lascia a casa punti importanti (-3,3) e scende al 32,9% dopo aver toccato  il picco del 36,2% (22 novembre). Anche il Movimento 5 Stelle registra un calo (-0,7%) portandosi al 27%. Ma non è una novità. I pentastellati non riescono più a crescere dal 19 luglio quando erano sondati da Ipsos intorno al 31,5%, comunque  sempre meno di quanto preso alle Politiche del 4 marzo (32,7%).

Nonostante ciò, a sei mesi dall’insediamento, il gradimento del governo rimane il più alto mai registrato (60%) se confrontato con gli esecutivi precedenti.

Sondaggi elettorali Ipsos: bene le opposizioni

Tornando alle intenzioni di voto rilevate da Ipsos, si segnala il rimbalzo positivo del Partito Democratico che guadagna l’1,3% e sale al 18,1%. Bene anche  Più Europa che passa dal 2,1 al 2,4% mentre le altre liste di centrosinistra  raccolgono tutte insieme lo 0,9%. Ha un sussulto di orgoglio anche Liberi e  Uguali – lista prossima all’implosione – che torna a sfiorare quota 3% (2,8).

Nel centrodestra Forza Italia fa un piccolo passo in avanti dal 7,9 all’8%. Anche Fratelli d’Italia sorride e torna sopra la soglia di sbarramento del 3% (3,5). Sale anche la percentuale di indecisi e di chi non vota ora al 38,1%.

Sondaggi elettorali Ipsos: i flussi di voto di Lega e M5S

Ipsos ha analizzato anche i flussi di voto degli elettori di Lega e Movimento 5 Stelle. Il Carroccio ha il più alto tasso di fedeltà tra le forze politiche prese in esame. L’86% di chi ha votato il partito di Salvini alle Politiche del 4 marzo afferma che lo rivoterebbe. Solo una piccola parte (8%) si è rifugiata nell’astensione.

È invece nel Movimento 5 Stelle che si registra un’alta dispersione di voti. Il 40% di chi ha dato il proprio voto ai pentastellati nove mesi fa, oggi guarda altrove: il 12% è andato ad ingrossare le fila della Lega (già riempite dal 32% dei delusi di Forza Italia) mentre il 20% ha deciso di non decidere. Solo il Partito Democratico ha un’indice di astensione più alto del Movimento (22%).

I Cinque Stelle hanno perso voti ovunque, anche al Sud dove erano e restano la prima forza (-4,1%). Ma soprattutto al Nord dove la Lega ora tocca un gradimento superiore al 40%. Il capolavoro di Salvini si è però registrato al Sud, dove la Lega ha quasi triplicato i suoi consensi (26,5%).

Segmentando la stima sui consensi per profilo socio demografico, si scopre che il Movimento 5 Stelle ha aumentato i suoi voti tra i disoccupati e gli inoccupati (dal 37 al 43,3%) grazie alla bandiera del reddito di cittadinanza. Ha però perso consensi tra i dipendenti pubblici (dal 41,4 al 29,1%).

La Lega ha invece visto schizzare in alto il gradimento nei suoi confronti in tutte le categorie prese in esame. Solo una ha però avuto una crescita contenuta. È quella dei commercianti, artigiani e autonomi (passati dal 23,6 al 26,5%), rimasta delusa dalle promesse non mantenute di Salvini su lavoro e tasse. La flat tax destinata solo a poche partite Iva, ne è un fulgido esempio.

Sondaggi elettorali Ipsos: nota metodologica

Allegata all’immagine.

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