Pensioni ultima ora: sindacati contro abolizione Quota 100

Pensioni ultima ora, le organizzazioni sindacali Cgil-Cisl-UIl si oppongono all’ipotesi di stop anticipato a Quota 100 prima del 2021.

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Pensioni ultima ora: sindacati contro abolizione Quota 100

Pensioni ultima ora: il confronto tra governo e sindacati non ha ancora uno sbocco definito. Lunedì 27 gennaio 2020 è partito tra gli esponenti dell’esecutivo e le organizzazioni sindacali un confronto finalizzato ad una intesa sulla riforma previdenziale con cui superare la riforma Fornero e dire addio a Quota 100. C’è da vedere se saranno rispettati i tempi comunicati dal ministro Catalfo a margine dell’avvio dei lavori.

Pensioni ultima ora, scontro su termine ultimo di Quota 100

Proprio Quota 100 è tornato recentemente al centro del dibattito. Intanto ricordiamo che la misura di pensione anticipata è stata introdotta dal Governo Conte I e sarà valida, salvo nuovi interventi legislativi, nell’arco temporale 2019-2021. Periodo nel quale i lavoratori potranno andare in pensione con 62 anni di età e 38 anni di contributi versati. C’è anche l’ipotesi che il termine ultimo di Quota 100 venga anticipato rispetto al 31 dicembre 2021. Soprattutto se nel frattempo il confronto tra governo e sindacati avrà portato le parti a condividere un nuovo impianto previdenziale.

No dei sindacati a stop anticipato di Quota 100 rispetto al termine previsto del 31 dicembre 2021

Pensioni ultima ora – Proprio su questo punto si è registrata di recente l’opposizione dei sindacati che non vede di buon occhio lo stop anticipato della misura temporanea. Ecco le parole, pubblicate da Repubblica, con cui i rappresentanti sindacali hanno fatto conoscere la loro posizione. “Non siamo d’accordo – ha affermato il Segretario confederale della Cgil Roberto Ghiselli – sull’anticipazione della fine di Quota 100 né sull’ipotesi del ricalcolo contributivo per chi decide di anticipare l’uscita”.

Ignazio Ganga della Cisl ha poi aggiunto: “Quota 100 non è stato un privilegio, ma un’opportunità importante che non va messa in discussione prima della sua scadenza naturale”. Infine per conto della Uil Domenico Proietti ha rimarcato la necessità di avere maggiori risorse rispetto a quelle stanziate per Quota 100 per una flessibilità dai 62 anni.

Perché come spesso accade risulta determinante l’aspetto legato alla disponibilità ed all’impiego delle risorse. L’intenzione del governo, secondo quanto è emerso dal tavolo del confronto, è quella di aumentare la flessibilità introducendo dei meccanismi con cui diminuire l’importo degli assegni pensionistici. Per esempio puntando sul ricalcolo contributivo degli assegni, si vorrebbe dare al lavoratore la possibilità di andare prima in pensione ma con un importo minore. I sindacati spingono affinché il governo destini alle voci previdenziali maggiori risorse in modo da ampliare la platea dei possibili beneficiari delle misure da approvare.

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