A chi conviene congelare il mutuo per il coronavirus

Con il Coronavirus alcune persone avranno la possibilità di sospendere le rate del mutuo per un certo lasso di tempo. A chi conviene davvero?

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A chi conviene congelare il mutuo per il coronavirus

A causa dell’emergenza Coronavirus, il governo ha licenziato il cosiddetto Decreto Cura Italia, ovvero un maxi-pacchetto di misure finalizzate ad aiutare imprese e lavoratori sotto l’aspetto economico, viste le conseguenze dovute alla crisi sanitaria in atto. Tra queste, per alcune tipologie di lavoratori, vi è anche la possibilità di sospendere le rate del mutuo per un certo periodo di tempo (argomento di cui abbiamo parlato in questo articolo).

Sospensione mutuo per Coronavirus: conviene davvero?

Il provvedimento relativo alle sospensione delle rate del mutuo ha implicato un potenziamento del Fondo di Solidarietà per i mutui prima casa (noto anche come Fondo Gasparrini). L’agevolazione è fruibile anche da lavoratori autonomi e liberi professionisti che però siano in grado di certificare almeno un calo del 33% del proprio fatturato abituale. Si ricorda che per ottenere il beneficio bisognerà presentare domanda tramite apposito modulo dedicato alla banca di riferimento: quest’ultima girerà la richiesta alla Consap, che dovrà approvare la domanda e dare l’autorizzazione.

Come riporta Facile.it, tuttavia, accedere a questa possibilità di sospensione del mutuo dovrebbe essere una scelta molto ponderata e solo se strettamente necessaria. Alcuni richiedenti, infatti, potrebbero non poter più optare per una surroga successivamente. Nonostante la situazione straordinaria che stiamo vivendo, e certamente unica, stando all’esperto di mutui del portale Umberto Stivala, “in passato ci sono stati istituti di credito che hanno negato la surroga a mutuatari che anni prima avevano fatto ricorso al Fondo di solidarietà per la sospensione delle rate”.

Congelamento mutuo per Coronavirus: meglio scegliere altre soluzioni, se si può?

Tutto questo senza dimenticare che la sospensione equivale a un congelamento (quindi il piano di ammortamento sarà allungato) e che bisognerà corrispondere alla banca anche la metà degli interessi maturati sulle rate non versate (visto che l’altro 50% è versato dal Fondo). Se non vi è dunque una stretta necessità è preferibile ragionare su altre soluzioni, come attendere la fine del momento di crisi e optare in seguito per una rinegoziazione del finanziamento o una surroga.

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